Al Retail Big Show di Nrf il 2025 è l’anno del game changer

In evidenza i trend del settore e le prospettive future. Massima l’attenzione alla tecnologia come motore di cambiamento del business model complessivo

Il Retail Big Show di Nrf, punto di riferimento a livello globale per gli operatori dell'industry del retail, ha definito  come "game changer” il tema principale del 2025 in cui connessioni, ispirazione ed esperienze sono centrali. 40.000 partecipanti provenienti da più di 100 paesi e con la presenza di più di 6.200 brand in rappresentanza del comparto economico. Retail Institute Italy ha seguito l’evento da vicino, per monitorare i trend e le novità più rilevanti.

2025, anno di cambiamento

Diversi i trend emersi, cominciamo dal “tech game” che impatta sul business model del retail. Entrano in gioco diversi fattori a partire dall’intelligenza artificiale e correlati (data management). L’Ai generativa sarà sempre più utilizzata per la creazione di contenuti di marketing assecondando il trend del product and service personalization. L’Ai generativa ha un potenziale di impatto enorme diretto ma anche indiretto. Per esempio, emergeranno sempre più soluzioni di composable commerce, un approccio all’eCommerce che consente di assemblare e combinare diversi servizi e componenti. Anche la virtualizzazione è un fattore di cambiamento e grazie allo spatial computing applicato a contesti di digital twins (gemelli digitali) permetterà di creare repliche di oggetti fisici. Un esempio è Lowe’s, uno dei più grandi rivenditori di bricolage e fai da te al mondo, di stanza in Usa che ha messo in pratica questo paradigma. I consumatori potranno iniziare a sperimentare l’immersive customer experiences, esperienze coinvolgenti e interattive spesso attraverso realtà aumentata o virtuale. Le ripercussioni della tecnologia saranno sempre più incidenti anche sul versante produttivo, con smart factory pervasive, sistemi che gestiscono l’intero ciclo degli ordini, gestione integrata dell’intero ciclo di vista del prodotto e utilizzo della blockchain per la tracciabilità e autenticità del prodotto stesso.

La centralità dello store fisico

Altro trend è lo “store game”. Lo store si conferma il pivot della retail industry (fisico e digitale). Uno dei focus è l’empowerment professionale. I retailer puntano a dotarsi di una work force di prima linea maggiormente preparata per garantire al cliente una shopping experience di elevato livello. Il tutto all’interno di un trend di cambiamento che coinvolge il cerimoniale di vendita, la digital workforce, il crm e i programmi di attivazione. Questo percorso si estende anche sull’online nell’ambito del trend “customer game” nel quale diventa sempre più importante la conoscenza approfondita e storico-evolutiva del cliente. Da questo punto in poi si snoda il marketing che punta all’iper personalizzazione in cui contenuti e calendari editoriali in una logica anche di community, mettono a terra nuovi servizi: non bisogna dimenticare che il cliente è sempre più attento e selettivo. Nonostante i macro cambiamenti in atto a livello globale che tendono a non considerare più il green come tema cool, la sostenibilità del punto di vendita e delle supply chain rimangono trend principali per il 2025 (“sustainability game” e “supply chain game”). Anche qui la tecnologia gioca un ruolo di primo piano e la circolarità diventa un trend centrale; concetti di digital product passport, second hand market, re-manufacturing diventano sempre più concreti. Anche perché a livello etico la domanda si sta trasformando, andando in quella direzione. Nella “supply chain game” si punta all’ottimizzazione, andando verso una supply chain di tipo “responsive” per evitare eccessi di produzione (demand forecasting). Tutto questo richiede sempre più efficacia al monitoraggio real time di dati, data drive decision e correlati. Tutto ciò però dovrà tenere conto anche di concetti di regionalizzazione, organizzata per poli geografici (internazionali e nazionali).

L’industria distributiva

Altro trend rilevante emerso con chiarezza è quello identificato dal “retail management game”. Si tratta di un’evoluzione della distribuzione in industria distributiva generata dalla complessità ed ipervelocità e dai cambiamenti di contesto (nazionale e internazionale). Ma in cosa si sostanzia tutto questo? Diversi i cambiamenti. Un’evoluzione indotta è quella che trasforma lo store in piattaforma ibrida, ecosistemica anche come hub a vario livello. In questo cambiamento la sfida per il retail è mantenere un’identità culturale chiara con un mix convincente di modernità e tradizione. A cambiare i giochi della distribuzione intervengono molti altri fattori: l’ibridazione della proposta con un mix che dia attenzione a programmi di longevità e a tutto quello che ruota attorno al tema della salute. L’offering potrà essere alimentato con maggior efficacia grazie a marketplace “open retail” in cui concorrono i partner di filiera verso i clienti finali e verso terze parti per rendere il cliente finale, il consumatore, un satellite del retail brand ecosystem (un esempio è quanto ha realizzato Ikea).

Brand game

Per i brand le sfide sono molteplici e i cambi di paradigma sono inevitabili. Un esempio su tutti è il tema della product longevity. Allungare ed estendere il ciclo di vita dei prodotti in modo da ridurre l’impatto ambientale e incontrare le richieste dei clienti finali sia per soluzioni sostenibili sia per salvaguardare il potere di acquisto complessivo delle persone. Pensare però che tutto questo possa essere a discapito degli economics dei brand è fuorviante: la competition deve spostarsi su altri versanti, per esempio sulla brand experience complessiva in questo senso concetti di mobile retail, temporary store e affini, possono essere vicini al cliente finale, offrire servizi blending (fisici e digitali), intrattenimento e cultura locale “on the go”. A questo si aggiunge un trend evolutivo dei programmi di loyalty e un’interpretazione del retail media a valore per il cliente.

Alcune case history

NEGOZIO AUTONOMO NELLA STAZIONE FERROVIARIA
Lekkerland e Reckon.ai hanno aperto un negozio “Rewe To Go” senza personale presso la stazione ferroviaria principale di Coblenza. Il negozio è aperto 24 ore su 24 e offre un’esperienza di acquisto completamente contactless. Questo concetto utilizza moderne tecnologie basate sull’Ai, come frigoriferi intelligenti con sensori di peso e telecamere. Per ottenere l’accesso, i clienti devono utilizzare un metodo di pagamento senza contanti. Possono quindi muoversi nel negozio e prendere i prodotti dagli scaffali. I sensori e le telecamere registrano automaticamente quali articoli sono rimossi. Dopo l’acquisto, l’importo è addebitato direttamente.

SELF CHECKOUT SENZA SCANSIONE DEL CODICE A BARRE
Toshiba ha presentato il “Vision Kiosk”, che consente ai clienti di pagare i propri acquisti nei negozi senza dover scansionare i codici a barre. Questo self-service checkout utilizza la telecamera edge computing Tcx Edgecam per riconoscere accuratamente i prodotti utilizzando la tecnologia Ai e computer vision. Inoltre, “Vision Kiosk” consente pagamenti biometrici basati su PopID. I self-service checkout possono essere utilizzati nei supermercati, nelle farmacie e in altri negozi specializzati per fornire ai clienti un processo di pagamento contactless e veloce e migliorare la prevenzione delle differenze inventariali nei negozi.

CONSULENZE DI BELLEZZA ONLINE NEL LINGUAGGIO DEI SEGNI
In risposta a un sondaggio condotto tra persone con problemi di udito, il produttore giapponese di cosmetici Shiseido ha lanciato un servizio gratuito di consulenza di bellezza online che fornisce consigli personalizzati tramite linguaggio dei segni, lettura labiale e chat. Ciò consente alle persone interessate di ricevere consigli di bellezza in modo comodo e senza lo stress delle tradizionali barriere comunicative. Le consulenze vengono svolte da “Omni Personal Beauty Partner” qualificati che parlano fluentemente il linguaggio dei segni. Shiseido sta anche assumendo più dipendenti con competenze nel linguaggio dei segni.

CHIOSCO PER OFFERTE DIGITALI AL SUPERMERCATO
La catena di supermercati statunitense Stop & Shop ha introdotto le “Savings Stations” in oltre 350 negozi per rendere più facile per i propri clienti accedere alle offerte digitali. Questa è la risposta della catena dei supermercati al feedback dei clienti che non sono esperti di tecnologia o non hanno accesso a uno smartphone e quindi in precedenza erano esclusi dalle offerte digitali. Con le Saving Stations, tutti possono ora accedere a coupon digitali e offerte personalizzate, nonché informazioni sulle ricette e attività divertenti per bambini, indipendentemente dallo smartphone o dalla connessione Internet.

INTERMARCHÉ TESTA I CARRELLI DELLA SPESA DIGITALI
La catena francese di supermercati Intermarché ha collaborato con Shopic e Capgemini per testare carrelli della spesa intelligenti e basati sull’Ai come parte di un progetto pilota. I carrelli della spesa sono dotati di un dispositivo a clip che può essere attaccato a qualsiasi carrello della spesa standard. Il dispositivo si basa sulla tecnologia di visione artificiale ed è in grado di riconoscere automaticamente migliaia di articoli senza scansione da parte dei clienti. Inoltre, i clienti possono monitorare il loro budget in tempo reale, controllare i punti fedeltà e vedere offerte e promozioni personalizzate applicate al totale del loro carrello.

IL FLAGSHIP STORE TEMPORANEO FA APPELLO A TUTTI I SENSI
Louis Vuitton ha aperto un flagship store pop-up di cinque piani nel quartiere di Manhattan a New York, che presenta soffitti alti 15 metri, un museo di arte moderna, un bar di cioccolato premium, un ristorante di alta cucina e una biblioteca d’arte all’avanguardia. L’intera gamma Louis Vuitton è inoltre in offerta su quattro piani, tra cui moda e accessori, valigie e pelletteria, gioielli e accessori per la casa. C’è anche un intero piano di esclusivi saloni per lo shopping. Il flagship store pop-up sarà aperto solo per pochi anni, mentre il flagship store LV dietro l’angolo sulla Fifth Avenue è in fase di ristrutturazione.

(*) Presidente di Retail Institute Italy

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