Il fatto che il sistema capitalistico sia molto efficiente nel creare ricchezza ma inefficiente a redistribuirla è un'evidenza che sta dando misura di se soprattutto nel terzo millennio. Tutti gli indicatori econometrici mettono in luce che le diseguaglianze sono in aumento, soprattutto perché il lavoro è stato in larga misura, svalutato. Considerando che gli Stati si sostengono grazie alle tasse e ai consumi di chi vive di lavoro, il tema di come rinforzare il reddito da lavoro è sempre più presente nelle agende dei governi e nei pensieri degli imprenditori più illuminati. Anche perché l'equazione bassi redditi=bassi consumi impatta sulle aziende e sugli Stati stessi.
La situazione appare però sempre più complessa perché oggi, la valenza del lavoro come motore per la produzione del reddito, è erosa anche dalle trasformazioni in atto. Un esempio concreto è quello dell'intelligenza artificiale generativa che in prospettiva, fa intravedere un ribaltamento dei valori in campo: in altre parole, il rischio è che l'Ai possa dissolvere o depauperare milioni di redditi da lavoro. Un rischio così concreto che Sam Altman, ceo di OpenAi (chatGpt) è arrivato alla conclusione che sia indispensabile istituire un reddito di base universale per ogni cittadino garantito dagli Stati.
Sul versante delle aziende private, alcune hanno avviato programmi di sostegno al reddito in diverse forme. Tra le tante il sostegno con extra bonus economici è una delle più efficaci e facilmente convertibile in consumi. In Italia, in particolare, i settori bancari ed energetici si sono mossi in questa direzione: in modo organico il primo a macchia di leopardo il secondo. Si tratta di iniziative che cominciano a emergere nelle economie occidentali anche attraverso programmi finanziari complessi. Una delle più interessanti è quella annunciata da Tesco per 20 mila dipendenti, i quali percepiranno un bonus grazie ai risultati che il retailer britannico ha conseguito negli ultimi tempi. Il bonus è riservato principalmente agli addetti di reparto che lavorano nei punti di vendita e nei Cedi e deriva dalla grande crescita del valore delle azioni Tesco.
Il retailer inglese attraverso il programma di condivisione azionaria Saye (Save As You Earn, Risparmia mentre guadagni) ha concesso ai propri dipendenti la possibilità di acquistare azioni a prezzi quasi dimezzati sotto la condizione di tenerle a lungo. Qualche numero può dare un'idea dell'operazione: i dipendenti che hanno investito il massimo consentito dal programma, equivalente a 500 sterline al mese, hanno realizzato un profitto personale di quasi 10.000 sterline dal piano triennale e 20.000 sterline da quello quinquennale.
Ma non solo: ad oggi 52.000 dipendenti partecipano a diversi piani Tesco Saye che maturano ogni anno profitti interessanti: ben 63,5 milioni di sterline nei piani dal 2019. Altre iniziative comprendono benefit che impattano sulle famiglie dei dipendenti in termini di flessibilità lavorativa, un servizio di medicina di base virtuale per dipendenti e famiglie, nonché un programma di assistenza ai dipendenti migliorato per supportare il benessere psicologico. Infine, l'azienda ha recentemente introdotto un aumento di stipendio per i lavoratori pagati a ore a 12,02 sterline l'ora; si tratta del più elevato aumento di sempre nella paga oraria per addetti di punto vendita (+9,1% in un anno).