Per far crescere gli obiettivi di riciclo meglio premi e incentivi, anche alle imprese

Andrea Mecarozzi, presidente dell’associazione Cis, commenta la proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio in discussione in Europa

Prescrizioni che sono alla base della proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio ritenute troppo rigorose e con poco spazio lasciato alla valorizzazione dei risultati che sono stati raggiunti dai singoli paesi che fanno parte dell’Unione europea. Un esempio di questa rigidità, secondo la Associazione italiana scatolifici (Associazione Cis), che rappresenta i produttori di imballaggi in cartone ondulato, è la distinzione fra imballaggi in cartone ondulato destinati al trasporto delle merci, per i quali sarebbe prevista una deroga, e gli imballaggi destinati a essere messi sugli scaffali, fra cui quelli monouso, una distinzione che secondo l’associazione non ha fondamento.

“Perché molti degli imballaggi di cartone ondulato che noi produciamo svolgono più funzioni: proteggono, promuovono e conservano; possono essere adibiti al trasporto di altri imballi, che devono poi essere separati per essere messi a disposizione del consumatore finale e vengono tante volte posti sullo scaffale della gdo con la loro bella grafica e stampa affinché sia un veicolo promozionale e un veicolo di vendita nei confronti dei consumatori” spiega Andrea Mecarozzi, presidente dell’associazione Cis. Ecco perché, continua, “andrebbe lasciato lo spazio ai paesi membri, insieme alle associazioni di categoria sulla definizione delle varie tipologie di imballaggio che vengono immesse al consumo; quindi, quali tipologie sono atte solo al trasporto e quali tipologie hanno una duplice funzione".

Il pericolo dell'overpackaging

Dal punto di vista ambientale produrre un imballaggio di carta o cartone da adibire al riuso significherebbe “andare contro quello che abbiamo fatto fino a oggi –sottolinea Mecarozzi–, ossia ritornare all’overpackaging; quindi, creare un imballaggio che abbia delle prestazioni e delle caratteristiche superiori rispetto alla funzione che deve svolgere affinché possa essere utilizzato più volte” con la conseguente necessità di utilizzare una quantità maggiore di materia prima e un aumento dell’impatto ambientale.

Oggi in Italia il riciclo del cartone ondulato si trova al livello degli obiettivi del 2030 della proposta di regolamento, cosa che metterebbe in crisi un sistema che è già rodato, che con i suoi limiti funziona e a cui si aggiungerebbe un maggior impatto ambientale dovuto al maggior costo per produrre imballaggio che sia riutilizzabile a un maggior costo di trasporto per poi riportare quegli imballaggi alla fonte, fare una cernita degli imballaggi idonei e successivamente reimmetterli nel ciclo produttivo, spiegano dall’associazione. Per migliorare un sistema che già oggi è efficiente “invece che penalizzare i sistemi che non raggiungono certi obiettivi, sarebbe più importante inserire un sistema premiante per quei paesi e quei settori che riescono a raggiungere gli obiettivi –spiega Mecarozzi-. Il sistema della raccolta della carta e del cartone deve essere incentivato, Conai e Comieco hanno i fondi sufficienti per poter incentivare in maniera ancora più importante il sistema del riciclo con sistemi premianti che facciano sì che anche le imprese trasformatrici e produttrici di imballaggi diventino parte di questo sistema tramite un incentivo all’utilizzo di materiali provenienti da seconda vita”.

“Un sistema premiante per le imprese -conclude Mecarozzi-, per cui le imprese produttrici potrebbero inviare direttamente i loro scarti di produzione alle imprese trasformatrici, con il risultato che i trasformatori potrebbero avere materia prima riciclata da lavorare di maggiore qualità la qualità”.

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