Quella di Paola Togni -che ha ricevuto ieri dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la nomina a Cavaliere del Lavoro- è un'esperienza professionale strettamente legata alla storia della famiglia. Nel 1980 è entrata, giovanissima, nell’azienda creata dal padre Luigi nel 1954, già attiva nella produzione di spumanti e acque minerali. Paola Togni, ora presidente e amministratore delegato dell’omonima azienda di famiglia, accompagna lo sviluppo dell'impresa in tutte le fasi più importanti, affiancando il padre e il fratello Paolo con il suo bagaglio di competenze e la predisposizione nella gestione finanziaria.
Negli anni Togni SpA, che è di Serra San Quirico (An), ha affermato il proprio radicamento nel territorio sostenendo progetti di aggregazione di filiera, come l’acquisizione di una partecipazione in Fabbrica della Birra Tenute Collesi, grazie alla quale è diventata produttore dell'omonima birra artigianale Collesi, altra eccellenza della regione.
Attualmente Togni SpA ha 4 siti produttivi, 120 addetti, 48 Paesi in cui sono presenti milioni di bottiglie di acqua, spumante e birra artigianale con marchi come Rocca dei Forti, Frasassi, San Cassiano, Gocciablu e Terza Rima.
Ultima creazione, Centinari Franciacorta, un nuovo marchio e sua prima esperienza fuori dalle Marche, a sottolineare la sua volontà di migliorarsi e dare valore alla qualità.
Istituita nel 1901, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro viene conferita ogni anno, in occasione della Festa della Repubblica, a imprenditori italiani che si sono distinti in cinque settori: agricoltura, industria, commercio, artigianato e attività creditizia e assicurativa.
I requisiti necessari sono l’aver operato nel proprio settore in via continuativa per almeno vent’anni con autonoma responsabilità, e l’aver contribuito in modo rilevante, attraverso l’attività d’impresa, alla crescita economica, allo sviluppo sociale e all’innovazione.
Particolare attenzione è posta ai valori: la "specchiata condotta morale e civile" nel rispetto dei principi etici e della sostenibilità sociale, ambientale e di buona governance. Considerando le nuove nomine, i cavalieri del lavoro sono attualmente 625 (dal 1901 ad oggi sono stati 2.947). La Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro li riunisce tutti e concorre con i suoi Gruppi Regionali alla segnalazione di nuove candidature e ha il compito di illustrare le loro iniziative e di tenere alto il prestigio dell’Ordine.