L’obiettivo è accrescere le dimensioni in un mercato sempre più competitivo, accelerare nella marginalità, anche per investire ulteriormente, e accorciare la filiera. Paglieri ha messo sul piatto 10 milioni di euro per rilevare il 100% di Agopag, società che opera nella lavorazione delle materie plastiche, con la produzione di contenitori soffiati e capsule a iniezione.
Le ricadute
La realtà acquisita ha sede a Spinetta Marengo, a pochi metri dallo storico stabilimento Paglieri di 76mila metri quadri costruito negli anni ‘60, e impiega circa 30 persone su 24 diverse linee di trasformazione per una superficie di 13mila mq. Così Paglieri, attiva nella produzione di prodotti per la cura del corpo, del bucato e della casa, diventa una realtà da 200 milioni di fatturato e passa da 181 a 211 collaboratori. “Per vicinanza geografica, mercato e tipologia di produzione, l’operazione permetterà a Paglieri di compiere un ulteriore passo verso gli obiettivi di integrazione verticale della filiera e di riduzione dell’impatto ambientale, portando una significativa riduzione dei trasporti su gomma e di conseguenza di emissioni di CO2”, fanno sapere dall’azienda acquirente.
Il piano strategico
L’acquisizione rientra nel piano strategico Future Vision, che ha preso forma da poco con la definizione dei pilastri della storia e della crescita del gruppo (governance & valori, cultura, sviluppo e innovazione), nonché con la nomina del nuovo cda composto dai ceo Debora Paglieri, Fabio Rossello e Lodovico Paglieri, oltre che da Aldo Paglieri, presidente non Esecutivo, e Ginevra Rossello Paglieri come board director.
“Diamo il benvenuto ad Agopag e ai suoi collaboratori nella famiglia Paglieri – commenta Debora Paglieri. “Nel 2023 questa società compirà 50 anni, ed è davvero curioso che questa ricorrenza vada a coincidere con la celebrazione del centenario di Felce Azzurra, il nostro prodotto di punta. Buona parte della produzione di Agopag è stata tradizionalmente destinata alle forniture dei prodotti della nostra gamma. Questi rapporti storici tra le due società e la vicinanza dei nostri stabilimenti hanno reso quasi naturale per il nostro Board portare a termine questa operazione”.
“L’acquisizione ha per noi una particolare rilevanza strategica, poiché ci consente di rafforzare in maniera decisa i nostri progetti di Csr – aggiunge Fabio Rossello. “Si tratta di un passo importante verso la totale internalizzazione della produzione, requisito che ci consentirà di controllare ancora meglio la qualità dei processi e dei nostri prodotti, riducendo le emissioni”.