Il settore della moda, o almeno una parte dello stesso, inizia a fare concretamente i conti con la propria ingente responsabilità sul fronte dell'inquinamento. Una battaglia da portare avanti non a colpi di marketing, ma di investimenti in innovazione e competenze capaci di revisionare i modelli di business lineari dalle fondamenta, puntando su riduzione da un lato e circolarità dall'altro, non solo per senso etico ma per consapevolezza sul fatto che non esiste reale profitto duraturo a spese altrui in un mondo interconnesso.
Ovs, che nel 2021 aveva già ottenuto un riconoscimento per la propria trasparenza dal Fashion Transparency Index, si è posta nuovi traguardi sul tema. Il gruppo del fast fashion (1.800 negozi in Italia e all’estero) s’impegna nello specifico a realizzare un’ulteriore riduzione delle proprie emissioni del 46,2% entro il 2030.
Gli obiettivi sono stati approvati da Science Based Targets initiative (SBTi), organizzazione globale nata dalla collaborazione tra Climate Disclosure Project, Global Compact, World Resources Institute e Wwf che certifica l’impegno pubblico da parte delle aziende alla riduzione di emissione di gas serra con un approccio scientifico, in linea con il target globale di limitare l’aumento della temperatura al di sotto del grado e mezzo centigrado (Accordo sul Clima di Parigi del 2015).
Il piano strutturato allo scopo prevede più azioni coordinate su diverse aree di intervento, ovvero:
- aumento dell'utilizzo di materiali più sostenibili e processi produttivi a minor impatto ambientale;
- uso di sistemi solari fotovoltaici per migliorare l'efficienza energetica;
- collaborazione con i fornitori nell’adozione di nuove tecnologie a basse emissioni e fonti di energia rinnovabile.
“Il nostro settore è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali che causano la crisi climatica”, sottolinea Simone Colombo, head of corporate sustainability di Ovs: “È quindi necessario adottare soluzioni che contribuiscano a ridurre l’impatto della nostra attività. Per questo abbiamo optato per un approccio scientifico, definendo un piano basato su obiettivi approvati da SBTi, che supporti le nostre scelte di materiali più sostenibili e processi produttivi a minore impatto.”