“Un settore efficiente, in continua crescita”. È la fotografia che emerge dai dati dell’Osservatorio Nomisma sui farmaci generici in Italia, giunto alla terza edizione e realizzato in collaborazione con Egualia, già Assogenerici. Dall’analisi dei bilanci è stato ricostruito il volume d’affari europeo generato dalle imprese manifatturiere di farmaci generici, con 160 imprese rappresentate. Emerge un mercato che vale oltre 12 miliardi di euro (dati 2017).
I dati
L'Italia risulta primo Paese europeo per la produzione di medicinali (per un valore di 31,2 miliardi di euro) seguito, a breve distanza, da Germania (30,6 miliardi di euro), Francia e Regno Unito.
Uno degli elementi caratterizzanti il comparto della farmaceutica è l’elevato valore aggiunto per addetto, che nel 2019 ha raggiunto i 142mila euro, di gran lunga superiore a quello degli altri comparti (secondo è quello della chimica con 107mila euro per occupato) e più che doppio rispetto alla media manifatturiera, il cui valore si attesta a 65,5mila euro. Per quanto riguarda, invece, i dati sull'occupazione, nell’ultimo anno, il settore farmaceutico ha fatto registrare la crescita occupazionale più consistente tra tutti i comparti manifatturieri (+2,0%), contro una crescita media di settore pari al +0,3%.
I dati, presentati da Lucio Poma, capo economista di Nomisma, con la presenza di Piero Gnudi, presidente Nomisma, ed Enrique Hausermann, presidente Egualia, sottolineano anche le cifre che riguardano l'export. “Nell’ultimo triennio le esportazioni sono aumentate del 52%, e nell’ultimo anno la crescita segnata è stata del 26% contro il 2% delle imprese manifatturiere e ha portato il comparto farmaceutico a diventare il sesto settore dell’export nazionale -spiega Poma-. Sono però cambiati i mercati export di riferimento: rispetto al 2016, è infatti calata di 7 punti la quota UE ed è cresciuta di 9 punti quella americana. Nell’ultimo anni l’incidenza del mercato degli Stati Uniti è passata dal 15% al 19%, mentre quella del mercato export UE è rimasta costante, oscillando in modo molto lieve tra il 57% del 2018 e il 56% del 2019. Rimangono costanti anche tutti gli altri mercati: i paesi europei non UE sono passati dal 13% (2018) al 12% (2019), l’Asia orientale dall’8% (2018) al 7% (2019) e altri paesi dal 7% al 6%”.
Tra il 2009 e il 2019, le vendite di generici sono aumentate del 128% a volumi e del 149% a valori, e parallelamente si è verificata una graduale e costante diminuzione della presenza di farmaci coperti da brevetto, le cui confezioni sul mercato si sono ridotte di circa 315 milioni di unità (-63%), con una contrazione di valore di circa 5,5 miliardi di euro.