In occasione dell’evento The agri food value, sono stati presentati i primi risultati dell’Osservatorio Deloitte per il settore consumer products. Settore chiave per il paese grazie ad un Made in Italy che si differenzia per ricerca, selezione e innovazione.
“Abbiamo di fronte uno scenario ricco di opportunità ma anche di importanti leve per il cambiamento, influenzate da condizioni variabili come l’orientamento dei consumatori, con gusti che evolvono nel tempo, l’innovazione e la digitalizzazione che possono modificare schemi e logiche da tempo consolidate” – afferma Paolo Gibello, Consumer Products sector leader.
I dati ci mostrano come sia sempre più essenziale per le aziende intraprendere processi di adattamento e di trasformazione, specialmente in un settore come l’agroalimentare che più di altri sta affrontando un vero cambio di paradigma” dichiara Eugenio Puddu, Consumer Products Deputy sector leader Deloitte.
Da una prima release dell’Osservatorio – che analizza un campione di 12.717 aziende suddiviso nei settori Agribusiness (10%), Apparel & Footwear (30%), Food & Beverage (59%), Personal & Household (1%) emergono trend di crescita significativi.
Nel triennio 2013 – 2017 la crescita del fatturato è stata del +21%, l’EBITDA è salito al +29% e gli addetti sono aumentati del +27%.
Guardando alla composizione del campione è possibile avere una fotografia e il valore delle realtà indagate. Le aziende di grandi dimensioni (229) hanno generato un fatturato pari a 68.842 milioni nel 2017 e impiegato 189.541 addetti. Le aziende di medie dimensioni (1070) un fatturato di 41.929 milioni e 95.801 dipendenti, le aziende più piccole (6622) hanno registrato un fatturato di 44.541 milioni e 129.340 dipendenti. Infine, le micro-aziende (4796) mostrano un fatturato complessivo 2017 pari a 12.730 milioni di euro e una forza lavoro pari a 16.799 unità.