Con la vittoria del no all’ultimo referendum costituzione sono arrivate come da programma le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha passato il testimone al nuovo premier Paolo Gentiloni, ex ministro degli Esteri durante il suo governo.
Sono 18 i ministri a fianco del nuovo esecutivo, con 5 new entry e la riconferma di tutti gli uscenti a eccezione del ministro Stefania Giannini e di Maria Elena Boschi, diventata sottosegretario alla presidenza del consiglio.
Ministri senza portafoglio
Anna Finocchiaro: Rapporti con il Parlamento
Marianna Madia: Pubblica Amministrazione
Enrico Costa: Affari Regionali
Claudio De Vincenti: Coesione Territoriale e Mezzogiorno
Luca Lotti: Sport con deleghe su editoria e CipeMinistri con portafoglio
Angelino Alfano: Esteri
Marco Minniti: Interno
Andrea Orlando: Giustizia
Roberta Pinotti: Difesa
Pier Carlo Padoan: Economia
Carlo Calenda: Sviluppo Economico
Maurizio Martina: Agricoltura
Gianluca Galletti: Ambiente
Graziano Delrio: Infrastrutture
Beatrice Lorenzin: Salute
Dario Franceschini: Cultura
Valeria Fedeli: Istruzione
Giuliano Poletti: Lavoro
L’idea è quella di un esecutivo a termine anticipato e non di scopo, che accompagni il Paese alle elezioni nei prossimi mesi. Ecco cosa ne pensano i vertici di Confcommercio, Confimprese, Confindustria e Federdistribuzione interrogati da Mark Up.
Terremoto, banche e domanda interna le priorità
Carlo Sangalli, presidente Confcommercio:
Innanzitutto un grazie al Presidente della Repubblica Mattarella per aver ridato al Paese un Governo in tempi brevi. L’orizzonte politico e programmatico del nuovo esecutivo abbraccia la nuova legge elettorale e la necessità di mettere in campo risposte efficaci alle principali questioni economiche e sociali aperte: prime fra tutte la ricostruzione delle zone terremotate, la stabilizzazione delle banche e il rilancio della domanda interna. Al Premier Gentiloni un cordiale augurio di buon lavoro.
Proseguire con stabilità nel solco delle riforme
Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione:
Esprimiamo soddisfazione per la formazione in tempi così rapidi del nuovo Governo e per la guida assegnata a una personalità capace, con l’esperienza e l’autorevolezza necessarie. Riteniamo significativo che siano stati confermati nel loro ruolo ministri che hanno portato a termine importanti riforme, che stanno faticosamente cercando di condurre il Paese fuori dalle secche della crisi o che hanno imposto un cambio di passo ai loro dicasteri attraverso coraggiosi piani di sviluppo. Un Governo in grado di esercitare pienamente i suoi poteri e di far fronte non solo alle scadenze più immediate, che non dovrebbe essere “a tempo” e con obiettivi limitati, come invece ampiamente comunicato. Questa “precarietà” non può far bene al sistema d’imprese, che ha invece bisogno di stabilità e certezze.
Il clima del tutti contro tutti non aiuta le nostre aziende
Mario Resca, presidente Confimprese
Il Governo attuale nasce in modo temporaneo per attuare la legge elettorale e per dare un segnale di stabilità al sistema Paese e alle aziende, che speravano nella continuità garantita da un esito differente del Referendum. Il risultato del 4 dicembre ha abbattuto le aspettative della comunità economica e ha creato un clima di ulteriore instabilità, con il sistema bancario in forte difficoltà e una ripresa economica che si allontana sempre di più. Siamo in un momento in cui la percezione è di tutti contro tutti, cosa che non aiuta le nostre aziende a risollevarsi dalla crisi.
Pronti al confronto sulle grandi questioni del Paese
Vincenzo Boccia, presidente Confindustria
(da Radiocor)
Mi sembra positiva la riconferma di molti dei ministri per alcuni aspetti importanti che abbiamo seguito con attenzione. Le scelte fatte dal presidente del consiglio incaricato, tuttavia, non devono far perdere i passi fatti fino a ora. La legge di Bilancio è una parentesi importantissima ma il Paese ha bisogno di tante altre riforme e speriamo anche che i partiti non dibattano solo di legge elettorale. Mi auguro che si entri nel merito anche delle grandi questioni del Paese: Europa, Italia, questione economica e questione industriale. Abbiamo bisogno di grandi riforme, non solo economiche, dalla semplificazione, ai tempi della giustizia ai pagamenti della Pubblica amministrazione: sono dossier che saranno oggetto di nostre proposte e confronto. Ci auguriamo che il nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni continui nella spinta riformatrice del Paese.