Open to Innovation: affidare i nostri prossimi viaggi all’intelligenza artificiale?

Un’analisi relativa ai vantaggi e ai rischi dell’adozione degli influencer virtuali, e del loro utilizzo nell’ambito del marketing turistico

Nell’era digitale odierna, in cui le strategie di marketing sono in costante evoluzione sotto l’impulso di tecnologie avanzate e nuovi comportamenti dei consumatori, assistiamo a un’interessante trasformazione del panorama promozionale. L’adozione di approcci sempre più personalizzati e interattivi, insieme a una crescente consapevolezza e attenzione verso questioni sociali e ambientali, sta ridefinendo il panorama attuale. Un esempio? Tra le novità più rivoluzionarie spicca l'emergere degli influencer virtuali. Queste entità, generate artificialmente, con le loro personalità curate nei minimi dettagli e l’aspetto sorprendentemente realistico, conquistano spazi sempre più ampi in settori, tra cui moda, cosmesi e intrattenimento.

Nel settore del turismo, questi avanguardisti digitali stanno diventando promotori influenti di località in tutto il mondo con il patrocinio di grandi multinazionali ed enti governativi. È il caso di Imma (@imma.gram) che promuove mete e artigiani locali giapponesi a bordo della sua fidata Bmw nel contesto del progetto “Discover Japan x Bmw”. Tuttavia, l’impiego degli influencer virtuali nel settore del marketing turistico rimane un’area ricca di potenzialità inesplorate. Quindi, in che modo l’analisi degli influencer virtuali può tornare utile? Essi possiedono la capacità di generare contenuti coinvolgenti e allo stesso tempo favoriscono connessioni emotive – un’opportunità unica per i marketer di aumentare la visibilità e attrarre viaggiatori verso nuove destinazioni o strutture ricettive. Esther, @esther.olofsson, la prima influencer virtuale olandese nel campo dei viaggi e ora ambasciatrice della rinomata catena di hotel Postillion, è un esempio di questo successo.

Vantaggi e rischi dell’utilizzo degli influencer virtuali nel marketing turistico
Conviene veramente affidarsi agli influencer virtuali? La risposta alla domanda risiede nei molti vantaggi derivanti dalla loro adozione e utilizzo in ambito turistico. Questi moderni ambasciatori non solo catturano efficacemente l'attenzione dei viaggiatori, in particolare delle generazioni più giovani, ma ampliano anche significativamente le possibilità di attirare un pubblico genuinamente interessato.
Uno dei principali benefici dell'utilizzo di influencer virtuali è il maggiore controllo che le organizzazioni possono esercitare sulle proprie campagne pubblicitarie. Operando esclusivamente online, questi influencer riducono drasticamente i rischi legati agli errori umani, salvaguardando l'immagine e la reputazione del marchio. Questa sicurezza si traduce in una minore probabilità di incorrere in scandali che potrebbero altrimenti generare pubblicità negativa, come dimostrato da incidenti noti nel settore.
La versatilità degli influencer virtuali rappresenta un altro punto di forza indiscutibile. Le imprese turistiche hanno la flessibilità di scegliere tra collaborare con influencer digitali già noti o crearne di nuovi, perfettamente “cuciti” su misura per soddisfare le esigenze specifiche di mercato. In aggiunta, gli influencer virtuali hanno la capacità unica di mantenere un coinvolgimento continuo con il pubblico, viaggiando virtualmente e collaborando con imprese turistiche di diverse destinazioni contemporaneamente, il che assicura che il loro pubblico rimanga sempre engagé.

Nonostante i numerosi vantaggi, anche l’uso di questi influencer non è privo di sfide, soprattutto in termini etici legati alla loro natura virtuale. Le preoccupazioni riguardano principalmente la trasparenza relativa agli autori dei contenuti. In effetti, l’incertezza su chi stia generando i contenuti può minare la fiducia tra gli influencer e il pubblico, potenzialmente riducendo l’engagement. In secondo luogo, è fondamentale che l’artificialità degli influencer non comprometta l’autenticità dei contenuti da loro generati. Se i post vengono percepiti come non autentici, ciò può influenzare negativamente il pubblico e minare la credibilità delle esperienze promosse. Questa mancanza di fiducia può compromettere l’intera campagna, compromettendo la capacità di coinvolgere e persuadere un pubblico che, altrimenti, potrebbe essere raggiunto con tecniche di marketing tradizionali.

Come possiamo dunque prevenire gli errori nell’utilizzo degli influencer virtuali per la promozione di mete turistiche?
Navigare con successo queste nuove opportunità nel marketing turistico richiede un’attenta riflessione, come dimostra il progetto “Open to meraviglia”, un’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo italiano e dall’Enit. Questa campagna ha portato alla luce la Venere di Botticelli in una chiave moderna – quella di influencer virtuale. Una figura che personifica le radici storiche e la cultura del nostro Bel Paese, ambasciatrice mondiale del Made in Italy sui social media. Sebbene il progetto abbia riscosso un notevole successo all'estero, come dimostra l'accordo con Tencent per l'incorporazione dell'influencer in un mini-game su WeChat, ha incontrato ostacoli significativi, sollevando reazioni contrastanti da parte del pubblico italiano.

Cosa è andato storto? Le criticità del progetto possono essere principalmente attribuibili alla qualità e alla ripetitività dei contenuti pubblicati, spesso aggravate da imprecisioni testuali.
In risposta a queste sfide, le agenzie e gli operatori del settore turistico dovrebbero valorizzare questi insegnamenti e impegnarsi a produrre post di alta qualità che siano variati ed espressivi. Fondamentale è evitare la monotonia dei contenuti, che potrebbe causare la perdita di interesse da parte degli utenti. Inoltre, per affrontare il problema della bassa interazione con il pubblico, un'altra criticità emersa con “OpenToMeraviglia”, è essenziale incentivare i follower a condividere le loro esperienze personali relative alle destinazioni promosse. Questo approccio non solo aumenta l'engagement, ma contribuisce anche a creare una comunità più coesa e coinvolta.
Essendo un settore nuovo e in rapida evoluzione, non esistono manuali e regole auree da seguire. Tuttavia, il mondo degli influencer virtuali costituisce una grande opportunità, pur celando insidie e criticità. I pionieri che sapranno sfruttare quest’occasione, comprendendo e superando le sfide ad essa connesse, otterranno enormi vantaggi, posizionandosi all'avanguardia nella prossima era della pubblicità.

* Università degli studi di Torino

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