(*) Marco Celani, Ceo di Italianway e Tonino Pencarelli, Università di Urbino e Vice Presidente di SIMA
In attesa di capire come verrà gestita la fase 2 dell’emergenza sanitaria, il Turismo è in ginocchio e rischia il collasso. Il governo ha previsto importanti misure di sostegno come la sospensione di vari adempimenti tributari e contributivi per le imprese, indennità per i lavoratori del comparto, emissione di voucher, contributi liquidità, ecc. Tuttavia, alcuni di questi provvedimenti, a causa della complessità attuativa, rischiano di essere inefficaci e non in grado di garantire la sopravvivenza di numerose imprese, segnatamente quelle più fragili per ragioni dimensionali, per il fatto di essere nate da poco o perché sottocapitalizzate. All’atto pratico, le procedure di accesso al credito stanno rendendo al momento molto difficile il sostegno vero. A titolo di esempio si riportano alcune criticità.
Sospensione contributi
Il DL Cura Italia lo prevede per le imprese turistico ricettive. L’INPS discrimina sulla base del codice Ateco, escludendo una buona fetta di operatori, i quali, spesso perché non identificati specificamente da nessun codice esistente, come ad esempio i Property Manager, operano con più codici.
Liquidità
Il DL Liquidità prevede erogazione di finanziamenti con il 90% di garanzie da parte dello stato, ma essendo le banche costrette a fare istruttoria per il restante 10%, verranno ingolfate dalle pratiche e non saranno in grado di rispondere nei tempi necessari (poche settimane). Come pagheranno le imprese i dipendenti?
Gestione anticipo INPS per FIS: l’istituto non è attrezzato per gestire gli anticipi
Le aziende lo richiedono e i sindacati fanno fatica a concederlo perché sanno che l’INPS paga in là nel tempo. È un problema organizzativo che ha un impatto di sistema e a pagarne le conseguenze sono i dipendenti (perché se le imprese avessero la cassa pagherebbero invece di chiedere anticipo prestazione);
Strumento anticipazione FIS e cassa integrazione dalle banche
Bello da comunicare, ma le banche non sono attrezzate per gestire queste pratiche, meno che mai con apertura filiali a mezzo servizio.
I casi esposti sono peraltro collegati a misure di sostegno basate sulla concessione di garanze per prestiti a tassi agevolati la cui durata di rimborso è mediamente di sei anni, periodo entro cui il debito va comunque restituito. Il rischio ulteriore è che le micro imprese (ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio, piccoli tour operator) non abbiano la marginalità per generare flussi di cassa sufficienti a restituire i fondi (e molte imprese non hanno bilanci che le rendano meritevoli di credito da parte delle banche). È evidente che le banche effettueranno la selezione del merito creditizio (con la scelta di chi sostenere) basato esclusivamente sui bilanci del 2018, con il rischio che i finanziamenti saranno erogati sulla base di algoritmi contabili che sottovaluteranno la sostenibilità del business model e le capacità prospettiche di rimborso dei richiedenti.
Alla luce di queste difficoltà, gli operatori turistici rischiano di chiudere per mancanza di liquidità e ad alcuni tra poche settimane converrà il fallimento piuttosto che la riapertura. Nei prossimi interventi, si ritiene necessario pertanto un cambiamento di approccio da parte dello Stato e dell’UE per evitare la scomparsa di numerose aziende e il manifestarsi di emergenze sociali che coinvolgeranno anche i tanti lavoratori stagionali che si troveranno senza reddito. Occorre un approccio innovativo a livello micro e macro, in grado di garantire la sopravvivenza del tessuto produttivo nel brevissimo termine e allo stesso tempo incoraggiare processi di innovazione da attuare nel breve-medio periodo. Nell’immediato, alle imprese serve un’iniezione di capitale di rischio o sotto forma di contributo a fondo perduto, o nella forma di partecipazione societaria da parte di un fondo di salvataggio realizzato su scala nazionale o regionale e che può essere sostenuto con risorse pubbliche, ma anche con la sottoscrizione di quote da parte di operatori finanziari privati (private equity, equity crowfunding) interessati a investire su imprese ritenute capaci di futuro sviluppo, fornendo loro l’opportunità di uscire dal capitale secondo tempi e modalità concordate. Affiancare operatori privati agli investimenti pubblici serve per avviare un processo di selezione dei progetti e delle aziende da sostenere. Nel breve-medio termine riteniamo fondamentale supportare processi di innovazione e di miglioramento delle imprese, particolarmente a livello di modello di business. I nuovi business model dovrebbero sfruttare soprattutto le tecnologie digitali grazie alle quali sviluppare accurate ricerche di mercato per profilare meglio la clientela, anticipandone i bisogni, (anche grazie ai big data), per proporre e comunicare offerte di valore personalizzate e per fidelizzare la clientela tramite strumenti di CRM.
Anche l’introduzione di processi di social media marketing rappresenta un’importante sfida, valorizzando ambiti quali la gestione della comunicazione, dell’intrattenimento e delle comunità social, oltre che il commercio elettronico diretto dei servizi. Dal punto di vista macro, gli imminenti interventi governativi e regionali devono saper assicurare la sopravvivenza delle destinazioni turistiche italiane che, per rilanciarsi, necessitano di importanti azioni di gestione della crisi. Nell’immediato c’è l’urgenza di definire modalità chiare e praticabili per consentire la fruizione turistica, garantendo la sicurezza degli ospiti e dei lavoratori nei mezzi di trasporto, nelle strutture ricettive, nei ristoranti, nelle strutture all’aria aperta e nei luoghi d’intrattenimento e della cultura.
Anche le modalità di riapertura delle scuole e delle Università impatteranno in modo significativo sul turismo, sia nel segmento dei viaggi studio, sia nel segmento dell’ospitalità studentesca nelle città a forte vocazione universitaria, ove l’integrazione tra Università e città ne condiziona pesantemente la vitalità. La scelta dei criteri di riavvio delle attività legate al turismo sarà decisiva per distinguere quali comparti potranno rilanciarsi e quali dovranno essere assistiti, non potendo riattivarsi.
Occorre infine attuare una grande campagna di comunicazione finalizzata al ripristino della fiducia dei turisti verso la vacanza in Italia. Sarà opportuno un forte coordinamento tra Stato e Regioni e la collaborazione con le associazioni di categoria e i sindacati dei lavoratori, per utilizzare al meglio le risorse finanziarie destinate al settore.