Investire in formazione dei giovani non è un costo, ma un investimento che genera valore sia per l’impresa che per la società. Secondo quanto rivela un’analisi Nestlé pubblicata in questi giorni, si stima che ogni euro investito dall’impresa in progetti di formazione professionale per i giovani crei un ritorno economico di 2,3 euro per l’azienda e di 7,5 euro verso l’esterno. Ovvero, si è generato un Return on Investment (ROI), rispettivamente, due e sette volte superiore alla cifra investita.
Questo è quanto emerge dallo studio “Youth Employment and human capital valuation of Nestlé” , lo studio commissionato dallamultinazionale per calcolare l’impatto delle iniziative del Gruppo sia sull’azienda stessa sia all’esterno, reso noto in occasione dell’avvio del programma 2019 di Nestlé Needs YOUth, l’iniziativa mondiale nata con l’obiettivo di dare accesso a opportunità economiche a 10 milioni di giovani di tutto il mondo entro il 2030.
Nestlé Needs YOUth poggia su quattro pilastri: inserimenti diretti in azienda, stage e tirocini, attività di formazione e di orientamento al lavoro, coinvolgimento di aziende partner della multinazionale nel progetto Global Alliance for YOUth, di cui Nestlé è membro fondatore, lanciato a gennaio. La Global Alliance - di cui fanno parte altri 19 grandi gruppi mondiali, fra cui Facebook, Nielsen, EY, Vodafone, Microsoft - ha l’obiettivo di supportare i ragazzi nel loro ingresso nel mondo del lavoro, puntando a coinvolgere nelle varie attività formative e di orientamento 6 milioni di giovani in tutto il mondo entro il 2022.
I risultati ottenuti da Nestlé in Italia sono incoraggianti, con oltre 22.000 giovani italiani coinvolti nel progetto Nestlé Needs YOUth e 3.000 occasioni di lavoro e formazione create negli ultimi 5 anni. Nello specifico, sono 1.500 i giovani under 30 assunti in Nestlé dopo un percorso di orientamento al lavoro e altri 1.500 che hanno svolto un’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro in azienda.
“I giovani rappresentano il futuro del nostro Paese e Nestlé ne è ben consapevole –ha sottolineato Giacomo Piantoni, direttore risorse umane del Gruppo Nestlé in Italia-. Il modello di Nestlé dimostra che investire sui giovani e sulla loro formazione ha ricadute positive sia sulla stessa azienda sia, soprattutto, sulla società. Auspichiamo che la cultura aziendale che si è sviluppata negli ultimi anni in Nestlé, sempre più attenta a ricercare e premiare il talento fra le giovani generazioni, possa innestarsi anche in altre imprese del nostro Paese, piccole o grandi che siano.”