Nei reparti carne occorrono politiche commerciali moderne

Carni 2009 – Editoriale

Il reparto della carne, dove la marca non riesce proprio a entrare se non in quelle bianche, sta lentamente cambiando. Il problema non è se far vedere o meno la parte di superficie dove avvengono le preparazioni, ma che sarebbe comunque importante, ma adottare politiche commerciali e di comunicazione più moderne e attente ai cambiamenti di acquisto e di consumo. Proviamo a elencarne alcune:

  • lavorare sul perimetro in altezza. Molti negozi hanno colto l'occasione di lavorare in altezza nel self service: due o tre shelf con un semi pozzo come base, è una buona soluzione;
  • macellazione halal: è un'opportunità che andrebbe colta, certo, dipende dalla localizzazione del negozio, ma l'investimento su un futuro che verrà è d'obbligo. Forse la presenza di halal andrebbe addirittura segnalato nella comunicazione esterna (volantino, giornali, presidi vari) e soprattutto all'ingresso del punto di vendita (nel caso delle grandissime superfici);
  • i tagli da porzionare a casa: sono molti, soprattutto gli ipermercati, i negozi che stanno proponendo questa possibilità. Non è solo una trovata di marketing. Se comunicato correttamente questo sottoreparto può dare soddisfazioni anche nell'immediato. Basta non esagerare nei tagli (se ne vedono già alcuni di fantasia);
  • formati famiglia/single. Benissimo la loro visualizzazione, magari anche in modo più deciso, da trattare in chiave di rapporto valore-prezzo, con pack adeguato;
  • cross merchandising. La carne si prepara, si cucina, e poi si serve. Su tantissimi lineari mancano proposte di complementarietà a questi passaggi.
    Si vede molto vino, ma è una delle proposte che possono essere fatte e andrebbe modulato per tipologia di prodotto, suggerendono gli abbinamenti.
    Mancano comunque i preparati base che devono essere recuperati in altri reparti.

Non abusate del tempo del cliente! È troppo prezioso.

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