Molti segnali recenti sembrano indicare un ritorno delle produzioni regionali a svantaggio della filiera lunga. Ma non è così: indipendentemente da come la speranza interpreta i segnali che arrivano in giro dal mondo, la globalizzazione è ancora lì. A dirlo c’è il nuovo Dhl Global Connectedness Index 2022, un rapporto approfondito sullo stato della globalizzazione e sulle sue prospettive per il futuro.
Olanda paese più connesso, lo strano caso dell'Italia via Lussemburgo
Il librone di 304 pagine, pubblicato da Dhl e dalla New York University Stern School of Business analizza i dati di oltre 171 Paesi e regioni del mondo e rivela come le merci, le persone, i capitali e le informazioni circolano in giro per il mondo. Dando un’occhiata al ranking su scala nazionale, i Paesi Bassi si sono aggiudicati il titolo di paese più connesso globalmente. La sua struttura di flusso è ragionevole (vedi figura sotto).
Curiosa è invece la mappa dell’Italia, fortemente sbilanciata dal passaggio verso il Lussemburgo. Poiché il piccolo stato poi redirige il 31% del traffico verso gli Usa, il misero 6% ufficiale teoricamente raddoppia, riequilibrando il bilancio complessivo. “L'Italia ha ampi investimenti internazionali e un'alta percentuale di tali flussi passa attraverso il Lussemburgo -spiega Steven Altman, professore alla Nyu-, particolarmente evidente nel settore degli investimenti in portafoglio azionario”. Per tutti gli altri tipi di flussi considerati, ovvero commercio, informazioni e persone, il movimento Italia/Lussemburgo non è così ampio.
Il commercio globale tiene
Dal rapporto si evince che i flussi internazionali si sono dimostrati estremamente resistenti ai colpi di scena più recenti come la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina, con variazioni davvero minime. Il commercio internazionale di beni è aumentato e a metà 2022 ha superato i livelli pre-pandemici di ben il 10%. I viaggi internazionali nel 2022 sono stati il 37% in meno del 2019, ma sono raddoppiati rispetto al 2021, verso un ritorno ai livelli passati.
“La globalizzazione non è una moda del momento, ma piuttosto una grande forza che ha trasformato positivamente il mondo, ha affermato John Pearson, ceo di Dhl Express-; abbattendo le barriere, aprendo nuovi mercati e creando opportunità, ha permesso alle persone, alle aziende e a interi Paesi di crescere e prosperare”.
La rivalità geopolitica tra Stati Uniti e Cina è però una minaccia alla connettività. Nell’Indice 2022 troviamo le prove del disallineamento tra Usa e Cina in diversi campi. La quota dei flussi degli Usa con la Cina è scesa in ben 8 delle 11 tipologie di flussi dal 2016, spesso in modo deciso. Non ci sono prove di una tendenza di regionalizzazione: la distanza media dei flussi internazionali è cresciuta.