Selex – Revello: must del nuovo anno, riposizionare gli assortimenti

Alessandro Revello presidente di Gruppo Selex
È tempo di ritarare la proposta merceologica, sia che si tratti di rivedere una categoria, una private label o un marchio industriale

Dalle azioni per contenere l’inflazione al focus sul riposizionamento dell’assortimento, delle linee a marchio come dei brand dell’industria, dall’evoluzione dei format allo sviluppo dell’eCommerce: questi alcuni dei temi affrontati con Alessandro Revello, presidente di Gruppo Selex, per capire le sfide e le opportunità del 2024.

Come sarà il nuovo anno sul fronte dell’inflazione?
Mi aspetto un 2024 abbastanza stabile grazie a una decrescita del fenomeno, almeno stando ai dati oggi a disposizione. Ciò detto, il mondo distributivo continuerà a impegnarsi per contenere l’inflazione su livelli bassi, come abbiamo già fatto in questi ultimi tre anni, svolgendo un ruolo da ammortizzatori di eventuali aumenti dei costi, che non trasferiremo sui consumatori. Lavoreremo anche per rendere il carrello della spesa ancora più sostenibile e adatto ai bisogni delle famiglie in difficoltà, grazie agli effetti deflattivi delle mdd, che saranno comunque riposizionate per evidenziare il divario con i brand industriali in termini di prezzo.

Quale esito ha prodotto l’operazione anti inflazione messa in campo dal Governo?
Abbastanza bene. Come Gruppo, avevamo già deciso di attivare alcune iniziative per aiutare il cliente finale: non abbiamo fatto altro che far aderire queste azioni, già in essere, all’iniziativa del Governo. Anzi, grazie al trimestre antinflazione, abbiamo potuto fare un’attività di comunicazione molto più ampia, aiutando il consumatore a tranquillizzarsi e mettendo a segno performance economiche interessanti. Come Selex, in linea con Federdistribuzione di cui facciamo parte, non solo abbiamo aderito immediatamente al progetto, ma abbiamo accolto positivamente anche la carta Dedicata a te. Tutte iniziative che hanno dimostrato come la distribuzione moderna, di fronte a reali necessità del Paese, sappia rispondere in maniera tempestiva e consistente.

Il carrello ha portato anche una maggiore pressione promozionale. Non si rischia che il consumatore compri solo in promozione?
Per capirne di più, bisogna guardare i dati su un arco temporale più lungo. Dal 2021 la pressione promozione e soprattutto la sua efficacia stanno continuando a calare o, nella migliore delle ipotesi, a restare stabile, certo non ad aumentare. A fronte della crescita inflattiva degli ultimi anni, la risposta del nostro cliente è stata quella di aumentare la frequenza di spesa, stoccando meno prodotto, anche se proposto in promozione.
Quindi non siamo preoccupati che il consumatore possa comprare solo per offerte. Detto questo, come Selex, più che concentrarci sull’attività promozionale, stiamo lavorando su un riposizionamento globale del nostro assortimento, che coinvolge in primis, le nostre linee a marchio, ma anche alcuni brand, laddove i listini lo permettono, procedendo segmento per segmento.

Spieghiamo meglio questo concetto?
Oggi il gap fra la marca leader e mdd, in alcune categorie, è sostenibile. Ci sono segmenti in cui le private label hanno recuperato molte posizioni. In questo senso, lungo la scala prezzi non si giustifica più un delta di 60-65 punti, anche perché la marca del distributore ha capitolati e standard di qualità simili all’industria, oltre a una riconoscibilità molto alta presso i clienti. Naturalmente, permangono segmenti merceologici in cui il brand leader è più capace, in termini di tecnologia, di essere differenziante e innovativo, ma ci sono categorie più basiche dove queste prerogative non esistono più.

Ragionamenti che complicano i rapporti, già non facili, con l’idm ...
Più che altro attività necessarie. L’inflazione di questi anni ci sta portando a riflessioni importanti anche con l’industria, perché è indubbio che alcuni brand abbiano registrato cali significativi nei volumi, a causa di prezzi troppo elevati, mentre le linee a marchio, come detto, sono in crescita. A fronte della perdita di volumi, con l’industria, oltre che sui listini, è tempo di ragionare anche sugli assortimenti: se un brand si sta deposizionando, dobbiamo trovargli una collocazione e un ruolo diversi all’interno dell’offerta merceologica, che abbiamo disegnato per definire assortimenti efficaci per le nostre performance economiche e per i nostri clienti.
Più in generale, credo che servirebbe una maggior condivisione fra brand e insegne, mentre mi pare che ce ne sia sempre meno; per esempio si fanno pochi progetti di category, mentre si dovrebbe parlare meno di listini e più di come creare a scaffale offerte basate sui bisogni del cliente, che comanda su tutti.

Veniamo ai formati distributivi: che evoluzioni vede per il prossimo anno?
In termini generali, la gdo si sta concentrando su due format: il superstore, ovvero il supermercato integrato, e il discount, formule che stanno dimostrando di sapere rispondere meglio alla necessità di consumo dei clienti. Per noi di Selex, gli sviluppi principali riguardano il supermercato, che rappresenta il nostro baricentro in termini di evoluzione dell’offerta distributiva. Crediamo, in particolare, nei modelli con una dimensione dai 900 ai 3.000 mq, su cui stiamo focalizzando le nostre aperture come le ristrutturazioni. Complessivamente, fra nuovi store e azioni di remodelling, per il 2024 abbiamo stanziato un budget di oltre 540 milioni di euro.

E quanto al canale eCommerce?
Con la nostra piattaforma web CosìComodo, stiamo performando piuttosto bene e continuiamo a investire per ottimizzare la user experience, i processi, la supply chain. Oggi, sembrerebbe che l’eCommerce sia tornato alle quote pre covid, ma sono convinto che nel 20224, ricomincerà a erodere quote al canale fisico, raggiungendo così una penetrazione più in linea con quella già presente in diversi Paesi europei.

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