Rientra nella top ten dei big spender, insieme a mercati come il food, l’automotive o la distribuzione che tradizionalmente iniettano risorse consistenti nell’advertising. Gli investimenti in comunicazione nel settore della cura della persona valgono complessivamente il 4,5% (periodo gennaio-novembre 2019, secondo le rilevazioni di Nielsen), per un valore di circa 240 milioni di euro e un andamento 2019 riflessivo (-8,6%).
Ma di fatto come investono le aziende del comparto beauty? La maggior parte adotta una strategia integrata, che coniuga i media tradizionali (quali la televisione e la carta stampata) con il digital (social media in primis). In questo modo i protagonisti del settore riescono ad agire in maniera sinergica e a spostare i consumatori dall’offline all’online e viceversa. Secondo i risultati di uno studio condotto dalla piattaforma media Teads con la società di ricerche Global Web Index, il passaggio più comune è dalla comunicazione tradizionale al web. L’indagine, che ha coinvolto 4.487 utenti di sesso femminile tra i 16 e i 64 anni in otto paesi del mondo (di cui 502 donne in Italia), mostra come 8 persone su 10, dopo aver visto un video pubblicitario, siano più propense a compiere azioni online. Nello specifico, le attività più frequenti di follow-up, cioè successive alla visione di un video advertising, risultano essere la visita al sito del brand o al suo profilo social, l’uso di un motore di ricerca e la consultazione di un sito di recensioni.
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