“Per Coop sostenibilità è una parola che viene da lontano o meglio è una pratica che mettiamo in atto da decenni, spesso come precursori della moderna distribuzione: se un tempo era una possibilità aggiuntiva dell’agire aziendale, oggi è un paradigma imprescindibile. Faccio un esempio concreto. Nella rivoluzione del prodotto a marchio presentata quest’anno, la sostenibilità è il cardine. Riscrivendo il prodotto a marchio abbiamo ripensato con attenzione tutte le nostre proposte in quest’ottica -chiarisce Marco Pedroni, presidente di Coop Ancc e di Coop Italia-. Per Coop sostenibilità è un concetto a tutto tondo che racchiude tutti quei valori che da sempre garantiamo nei nostri prodotti e che abbiamo sintetizzati in sei punti: etica, ecologia, trasparenza, convenienza, bontà, sicurezza, ma che potrebbero essere chiamati in molti altri modi.
Quali sono le operazioni a maggior tasso di sostenibilità oggi?
Portiamo avanti impegni che abbiamo assunto da tempo con i nostri consumatori e soci e che sono imprescindibili: filiera certificata della carne e del pesce antibiotic free, allevamento delle galline a terra, tutela del pulcino maschio, attenzione al benessere animale in genere. Accanto a queste ci sono campagne più recenti: quella “Ogni ape conta” nel 2022 ha contribuito alla tutela di oltre un miliardo di api su tutto il territorio nazionale, mentre “Un mare di idee per le nostre acque”, che chiude il triennio proprio nel 2022, ci ha visto installare nuove tecnologie di dimensioni importanti per il recupero della plastica nei porti e nei fiumi del Paese. Nel 2022 un importante impegno in tema di sostenibilità è venuto sicuramente dal prodotto a marchio Coop. Nel ridisegnare l’offerta, ci siamo impegnati nel rendere il prodotto ancora più sostenibile: abbiamo ripensato i pack di tutte le gamme e ogni volta che è stato possibile abbiamo contribuito alla riduzione di plastica, in alcuni casi con il RPet, in altri con i poliaccoppiati smaltibili come carta. Abbiamo ridisegnato le filiere chiedendo ai nostri fornitori la condivisione del percorso proposto, come con la pasta che, per la quasi totalità delle gamme, ora è 100% italiana; come con la rivoluzionaria pasta “3 grani pregiati italiani” (marchio registrato da Coop) coltivata solo in zone del Paese ad alta vocazione, in modo da ridurne l’impatto ambientale e rispettare al massimo i cicli della natura. O ancora, con tutto il cioccolato dei nostri prodotti che è oggi Fairtrade e il nostro pomodoro con l’ampliamento della gamma proposto a inizio 2022 che rimane da filiera certificata, etica, rintracciabile, buona e sempre conveniente. La convenienza di Coop non è quella delle aste a doppio ribasso, ma quella del giusto prezzo.
Quali le aree sulle quali è strategico un comportamento sostenibile?
Oggi non si può più pensare ad un’area soltanto in cui la sostenibilità sia strategica: la sostenibilità deve essere la premessa dell’agire d’impresa, dalle filiere alla rete di trasporti, fino ai punti di vendita, tutto deve essere sostenibile. Certo in questo anno così particolare e difficile, l’impegno sostenibile cruciale è indubbiamente quello energetico. Da mesi ci battiamo perché il Governo ci ascolti e ci aiuti nel sostenere dei costi per noi divenuti esponenziali. Come Coop abbiamo da tempo iniziato una riflessione sulla sostenibilità energetica dell’intera rete. Abbiamo infatti già molti punti di vendita che, grazie a pannelli solari e ad altre tecnologie, sono anche produttori di energia; da anni, inoltre, operiamo sulla riduzione in termini di lunghezza del sistema dei trasporti. Ma in questa difficile congiuntura è necessario un sostegno dal Governo che ci permetta di investire ancora di più in una riconversione green del sistema.
Quanto costa la sostenibilità?
Ribalto il concetto e propongo di non associare la sostenibilità a un costo, ma a una risorsa. Nel breve periodo, fare certe scelte a volte incide sugli equilibri di bilancio, ma nel lungo periodo le scelte di sostenibilità sono remunerative. Per questo, come Coop continuiamo a investire e non retrocediamo da quelle scelte etiche, ambientali, green che abbiamo fatto e promesso ai nostri consumatori e soci. Ovvio, che in una congiuntura di questa entità saremo ipocriti se dicessimo che va tutte bene ed è qui che lo Stato deve entrare e sostenere chi presidia l’avanguardia della sostenibilità. Nel 2022 la marginalità è stata erosa dal caro energia e dal forte aumento dei prezzi dei fornitori, ma questo non vuol dire che la sostenibilità debba divenire un valore trattabile. Il climate change non è negoziabile e i nostri soci e consumatori lo sanno. Sempre più persone scelgono prodotti sostenibili ogni volta che possono e lo fanno con costanza: noi ci dobbiamo impegnare a fornirglieli anche in congiunture sfavorevoli come quella contemporanea. Abbiamo più volte chiesto senza ottenere risposta che si agisse con una rimodulazione dell’Iva su quei prodotti che, per il processo di produzione, corrispondono a concreti requisiti di sostenibilità.
Nei rapporti con i fornitori, come si declina la sostenibilità?
La relazione di Coop con i propri fornitori è uno degli elementi portanti della nostra realtà. Quando riflettiamo su un prodotto lo facciamo sempre partendo dal fornitore al quale sappiamo di chiedere spesso grandi passi avanti rispetto al contesto. Ai nostri fornitori di mdd chiediamo di sottoscrivere capitolati complessi e stringenti (penso alla filiera del pomodoro o della pasta), ma nel lungo periodo è stata una scommessa vincente.