Per governare questa fase di incertezza, dovuta all'emergenza sanitaria e alle sue conseguenze sulla sfera economica e occupazionale, Mineracqua (Federazione delle Industrie delle Acque Minerali) e sindacati danno vita a un organismo bilaterale, in modo da poter monitorare fianco a fianco i trend di mercato per individuare misure tempestive e condivise di intervento.
È il risultato dell'accordo raggiunto da Mineracqua, federazione attiva da 30 anni che all’interno di Confindustria associa le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, con le rappresentanze sindacali per il rinnovo del contratto collettivo di settore grazie al quale sono stati definiti i limiti della collaborazione tra le parti con l'obiettivo di proteggere la filiera produttiva e i livelli occupazionali. L'accordo contiene, oltre all’adeguamento delle retribuzioni, anche soluzioni di welfare.
Il vicepresidente di Mineracqua, Ettore Fortuna, definisce questo accordo importante perché “tiene conto delle criticità che interessano oggi l’industria delle acque minerali come l'incertezza derivante dall’applicazione di tasse come quelle sulla plastica e sullo zucchero, i cui effetti sulla produzione e conseguentemente sulla occupazione potrebbero produrre effetti pesantemente negativi per il settore e per tutto l’indotto”. Fortuna evidenzia, però, la necessità di reagire. “La costituzione di un organismo bilaterale -spiega- dovrà trovare le risposte più adeguate a garantire sviluppo, occupazione e retribuzione, da qui al 2023”.