Qual è il rapporto dei giovani adulti (millennials) e dei nativi digitali (generazione Z) con il cibo? Cosa guida le loro scelte d'acquisto alimentari?
Rispondono i dati dell’ultimo Osservatorio PwC presentati al Philip Kotler Marketing Forum.
Qualità, trasparenza e sostenibilità ambientale i 3 driver emersi come più rilevanti. Nello specifico:
- Il 76% dei millennials e il 78% della generazione Z pone particolare attenzione ai prodotti di qualità, il 73% dei primi e il 76% dei secondi afferma di essere disposto a pagare di più per avere la certezza sulla sostenibilità dei propri marchi di alimentari preferiti.
- Abituati all’uso della tecnologia ricercano attivamente informazioni sulla sostenibilità dei propri brand preferiti, fidandosi in primis di parenti e amici (29% millennial e 28% gen Z), del passaparola (27% millennials e 27% gen Z) e al terzo posto del negozio (26% millennials e 27% gen Z).
- Tuttavia, i canali più efficaci nella comunicazione sulla sostenibilità sono le etichette (49% millennials e 56% gen Z), le campagne adv (41% millennials e 41% gen Z), i social (31% millennials e 30% gen Z) e infine i siti internet (30% ,millennials e 33% gen Z).
- Oltre il 50% dei millennials e il 56% della gen Z naviga sui social per scoprire nuovi marchi e prodotti visualizzabili in anticipo. Al top piattaforme come Instagram e Pinterest, usate per leggere recensioni e feedback, ricevere offerte promozionali e visualizzare pubblicità.
Le aziende operanti nel food - spiega Erika Andreetta di PwC presentando la ricerca- sono già sulla buona strada verso una comunicazione trasparente. Il 49% dei millennials e il 55% della generazione Z, infatti, percepisce già i propri brand preferiti in modo positivo per quanto riguarda queste tematiche.
Uno strumento efficace per raccogliere i big data e customizzare comunicazione e offerta si confermano essere i social: il 40% dei millennials e il 44% della Gen Z ha dichiarato che sarebbe disposto a condividere lo storico dei propri acquisti con il brand preferito, mentre il 30% condividerebbe anche foto e video. Le aziende dovrebbero quindi dotarsi di strumenti interattivi per incrementare la personalizzazionee la brand loyalty.