Promuovere e monitorare progetti e idee di economia collaborativa. Questo l’obiettivo di Cohub, spazio di proprietà comunale inaugurato ufficialmente a Milano per aprire all’incontro tra aziende, associazioni, pubbliche amministrazioni e cittadini in legame con la tematica.
La prima casa territoriale della sharing economy è on air dal 21 marzo in vicolo Calusca e conta su 100 metri quadri di superficie a disposizione. Nasce così un contenitore ad hoc per strutturare e favorire un fenomeno già spontaneamente in fase di sviluppo, che conta numerosissime giovani start up basate soprattutto su piattaforme digitali.
Secondo il report 2015 di Collaboriamo.org, portale e organizzazione particolarmente attiva in materia, che si è aggiudicata il bando per l’utilizzo di Cohub, parliamo soprattutto di piattaforme nate tra il 2013 e il 2014, periodo in cui la sharing economy ha avuto un picco di notorietà. Dei 118 i servizi collaborativi online mappati in Italia, in aumento di circa il 22% rispetto all’anno precedente, la maggior parte è localizzata nel Nord del Paese (70%) e attiva nel settore trasporti e scambio dei beni di consumo.
Un universo nel complesso ancora in gran parte costituito da un numero elevato di realtà in chiave small, dove possono tuttavia prendere il via casi di grande successo in stile Airbnb e Blablacar, che oggi sono multinazionali dalla forza sempre maggiore.
“Sono molti gli operatori e i cittadini che stanno già utilizzando l’economia collaborativa a Milano e in Italia: con Cohub proponiamo un luogo di coordinamento, dove sia possibile facilitare le esperienze nuove e accelerare quelle esistenti, promuovere il dibattito e diffondere informazione”, sottolinea Marta Mainieri, fondatrice di Collaboriamo.org.