È stata finalmente apposta la firma sul documento che apre nuovi scenari per la frutticoltura trentina. Melinda e La Trentina, le due principali organizzazioni di produttori trentine, hanno stretto un accordo che impegna i firmatari a costituire a breve una comune organizzazione per la commercializzazione dei prodotti, pur rispettando e anzi valorizzando i rispettivi marchi. Una nuova filiale commerciale è la formula più pratica e utile allo scopo, e consentita dalla normativa vigente. Sull’onda del successo del precedente test riguardante le ciliegie, oggi i presidenti di Melinda Michele Odorizzi e de La Trentina Rodolfo Brochetti hanno firmato l’intesa.
Una collaborazione significativa per il futuro del comparto melicolo trentino da cui deriveranno molteplici vantaggi per entrambe le compagini sociali, dal miglioramento della gestione delle vendite e del servizio al mercato all’ottimizzazione delle risorse interne, oltre ad essere l’occasione di una ridefinizione dell’assetto varietale che consentirà di selezionare la migliore qualità dei frutti di queste due realtà del territorio.
Il presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi ha parlato di “momento storico per la frutticoltura provinciale. La cooperazione nasce con l’esigenza di integrare i piccoli, per fare in modo che diventino più grandi. È il mercato che richiede soggetti sempre più grandi. Un domani potrebbero aprirsi le porte anche ad altri operatori trentini”.
Per Michele Odorizzi, presidente del Consorzio Melinda, “già da diversi anni si ravvisava l'esigenza di trovare sinergie. Abbiamo trovato il momento, che non è legato all'annata particolare. Ci rendiamo conto - ha proseguito - che a livello mondiale si sono piantate parecchie piante di melo. La concorrenza è alle porte, le nubi all'orizzonte sono tante. Con questo primo passo dobbiamo coordinarci e dare risposte al territorio. La collaborazione non riguarderà solo aspetti commerciali ma anche l’organizzazione della produzione”.
Il presidente de La Trentina Rodolfo Brochetti è entrato nel dettaglio dell’accordo, che si divide in una parte transitoria (valida per il 2017), ed una definitiva che riguarda il futuro.
“L’obiettivo finale è quello di costituire una entità che gestisca per entrambe le Op tutta la fase commerciale. In capo ai produttori rimane la parte industriale. Per la parte commerciale, si aprono grandi opportunità per valorizzare le produzioni vocate dei territori. Non dimentichiamo che produciamo anche le susine di Dro, i kiwi. L’accordo permette di presentarci sul mercato dove i nostri clienti si stanno attivando in maniera importante.
Altra colonna è l'assortimento varietale. In collaborazione con Apot si sta ragionando per proporre un diverso assortimento, con una diminuzione delle golden nelle zone meno vocate sostituendole con nuove varietà. Auspichiamo che questa aggregazione faccia da catalizzatore ad un processo di riorganizzazione a livello provinciale”.
Soddisfazione anche da parte di Ennio Magnani (Apot): “Il tavolo di Apot ha sempre lavorato per far parlare i soggetti. Sotto l'aspetto istituzionale già collaboravano, mancava quello commerciale. L'aggregazione è il futuro della frutticoltura trentina, non ci sono alternative se vogliamo stare sul mercato e dare soddisfazione ai produttori”.