Massimo Giordani: quanto e come sarà digitale il 2016?

Usare sistemi per ridurre le tracce causate dalla navigazione, e il carattere effimero nella comunicazione, potrebbero essere il trend 2016 (da MARK UP 245)

La transizione della società verso il mondo digitale è ormai pressoché completa, anche se una larga fascia di popolazione non se ne è ancora accorta. Secondo gli ultimi dati Istat gli italiani che utilizzano quotidianamente Internet sono circa il 37%, poco più di un terzo della popolazione complessiva.

Internet of things
Il 2016 non porterà cambiamenti significativi a questo dato, ma vedrà un’ulteriore accelerazione del processo di digitalizzazione degli oggetti che quotidianamente utilizziamo, verso la cosiddetta Internet Of Things (Iot). Si passerà sempre più rapidamente da una rete Internet fatta di computer, smartphone, tablet, utilizzati da essere umani, a una rete dove i dispositivi connessi non richiedono interventi umani diretti. Autoveicoli, appartamenti, elettrodomestici, abiti, oggetti che stanno subendo una profonda trasformazione che li porterà ad essere completamente integrati in un ecosistema digitale di cui noi saremo utenti quasi inconsapevoli. Secondo la ricerca Cisco Vni Mobile, 2015, la quantità di cose rientranti nella categoria dell’Iot supererà il miliardo nel 2016. Inoltre, proprio per rendere gestibile un numero di oggetti interconnessi in crescita esponenziale, inizierà a diffondersi la tecnologia Lpwa (Low power wide area network), lanciata dal Consorzio Gsma e appositamente studiata per consentire una densità altissima di connessioni simultanee, situazione tipica delle aree urbane.

La crescita dei Social Network
Un altro settore che certamente evolverà in modo notevole è quello dei social network. Dando per scontato il predominio dei big four, Facebook, Google, Twitter e LinkedIn, sarà interessante studiare l’evoluzione delle modalità comportamentali dei navigatori. I più giovani hanno già evidenziato forme di utilizzo diverse, sempre più protese verso strumenti di messaggeria come WhatsApp (di proprietà Facebook e ormai vicino al miliardo di utenti) o Snapchat che permette agli utenti di scambiarsi foto o brevi video (della durata massima di 10 secondi) che, dopo la visualizzazione, si cancellano automaticamente. Proprio l’effimerità potrebbe essere un trend evidente nel 2016. Alcuni utenti chiedono, invece, di ridurre la quantità di tracce che lascia la navigazione on-line. Nomi come Whisper, Wizters, Secret, the Insider, Awkward e Cloaq, probabilmente dicono poco ai più, ma rappresentano una delle frontiere più interessanti dei social network. Tutti sono caratterizzati da forme di anonimato che li contrappongono ai big four citati, dove la memorizzazione del comportamento degli utenti è alla base del modello di funzionamento e di business.

Sistemi di business intelligence
Strettamente collegata al tema della privacy è l’evoluzione dei sistemi di business intelligence che, in estrema sintesi, trattano le modalità di raccolta ed elaborazione di grandi quantità di dati, rilevati principalmente tracciando il comportamento degli utenti. Questo è un ambito che si svilupperà moltissimo, anche al livello delle medie imprese che potranno così applicare in modo più efficace le loro strategie di marketing e di relazione con il mercato. La diffusione dei dispositivi mobili connessi a Internet ha già cambiato concretamente lo stile di vita di ampie fasce di popolazione ed ha introdotto importanti tematiche sulla gestione dei dati personali. Il 2016 potrebbe evidenziare, fra le tendenze più importanti, la necessità di un maggior livello di consapevolezza digitale da parte di tutti gli attori coinvolti.

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