di Patrizia Romagnoli
Il ministro delle risorse agricole Maurizio Martina ha firmato la lettera indirizzata alla collega ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, in cui si propone di confermare nella legislazione italiana in materia di etichettatura l’indicazione dello stabilimento di produzione. La competenza sulla proposta di legge in materia appartiene, del resto, al Ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di un passo in avanti importante nella procedura che porterebbe a ripristinare un’importante tutela per il Made in Italy e la difesa dalle troppo facili indicazioni di provenienza consentite dalla nuova etichettatura europea.
Renzi da Granarolo
Il tema dell’etichettatura e, soprattutto, dell’indicazione obbligatoria dello stabilimento di produzione nella nuova etichetta (che stabilisce, invece, solo l’obbligo di indicare la sede dell’azienda, fosse anche un semplice ufficio commerciale privo di impianti produttivi) è stato toccato da Giampiero Calzolari, presidente di Granarolo SpA, nel corso della visita a Bologna del presidente del consiglio Matteo Renzi. Granarolo è azienda molto “integralista” in questo ambito - appone perfino il tricolore su tutte le sue confezioni - e non ha mancato di far sentire in veste di una delle più importanti imprese dell’agroalimentare italiano i suoi desiderata al premier Matteo Renzi, come pure al ministro Martina.
Reverse charge
Tra le altre richieste anche quella di rivedere velocemente la nuova norma sul reverse charge, che penalizza la filiera: la sola Granarolo ha crediti Iva di 50 mio di euro (ma ci sono state punte di 90 milioni) mentre, nel contempo, sconta tempi di incasso che arrivano a 250 giorni.
Nella replica del premier Renzi alle imprese dell’agroalimentare non ci sono state risposte dirette, bensì la sottolineatura delle innovazioni contenute nei provvedimenti della legge di stabilità, provvedimenti mirati, da un lato, al sostegno delle imprese specie quelle che assumono (decontribuzione totale per tre anni) anche con la riduzione della tassazione sul lavoro e, dall’altro, indirizzati alla semplificazione amministrativa. E qui Renzi cita i vantaggi della fatturazione elettronica “per cui i 30 giorni diventano un dato di fatto”. Ad avviso del premier, anche gli ultimi provvedimenti fiscali vanno nella direzione delle semplificazioni amministrative. “Intendiamo adottare una normativa semplice - ha ribadito Renzi - sbarazzandoci delle regole vecchie”.