Cina-Italia: nonostante l’addio alla Via della seta, le imprese italiane e cinesi dettano la propria agenda economica. D’altronde l’export italiano verso Pechino vale nel 2023 oltre 25 miliardi di dollari, in primis grazie alla componentistica industriale, farmaceutici e moda. Il tutto nonostante una situazione economica, quella cinese, che ancora risente delle chiusure per il covid, con il Paese in deflazione. Nonostante questo, il dragone nei primi tre quarti del 2023, segna un pil a +5,2% anno su anno.
Imprese italiane in Cina, aziende cinesi in Italia
Le imprese a capitale italiano in Cina e Hong Kong sono oltre 2.200, con un fatturato di 37,5 miliardi di euro nel 2021. Netta la prevalenza di quelle dedite al commercio (43%), seguite dai servizi (14%) e altre voci a seguire. Sono 734 le imprese italiane partecipate da grandi gruppi cinesi e di Hong Kong. Il loro fatturato è di oltre 31 milioni di euro. Operano principalmente nei servizi (30,9%), nel manifatturiero (25,4%), nel commercio (24%) e nelle costruzioni e utilities (18,8%). Sono aziende per quasi la metà lombarde (43,2%) seguite da Emilia-Romagna (11,1%) e Lazio (10%).
Livolsi & Partners: Cina mercato di sbocco
“Il raffreddamento delle relazioni Italia Cina di questi ultimi mesi sembra lasciare posto alla consapevolezza che il mondo delle imprese continua a guardare alla Cina come mercato di sbocco per i propri prodotti e tecnologie e come opportunità di accesso a capitali per favorire la crescita delle imprese”, afferma Alberto Conforti, responsabile del Dipartimento internazionalizzazione di Livolsi & Partners. La condizione per il mantenimento e lo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Cina passa oltre che dall’analisi “dei dossier aperti, tra i quali ricordo l’applicabilità della golden power, la tutela della proprietà intellettuale, la partnership nel settore energetico ed in ultimo la formalizzazione di nuovi accordi bilaterali”
“È possibile -spiega Ubaldo Livolsi, presidente della Livolsi & Partners- una reciproca crescita tra le imprese e le economie italiana e cinesi nel rispetto di regole, requisiti e vincoli esistenti, che renderà possibile una maggiore e proficua collaborazione a tutti i livelli di interlocuzione. È importante affrontare le problematiche esistenti con spirito costruttivo e pragmatico”.