Sono molte le incognite riguardo lo scenario economico europeo ed italiano, di qui alla fine del 2022, e più in generale nel medio periodo. Secondo Andrea Boltho, docente di economia al The Magdalene College di Oxford, il problema della guerra della Russia all'Ucraina è quello che dovrebbe avere maggiori impatti sull'economia del vecchio continente, anche perché si teme che il conflitto possa proseguire pure dopo l'autunno: "Sino ad oggi dal punto di vista economico i costi di questa guerra non sono stati enormi -precisa Boltho-. La fiducia da parte delle aziende non è calata in modo drastico come era accaduto allo scoppio della pandemia; di contro è molto diminuita la fiducia delle famiglie, che hanno paura di perdere ulteriore potere d'acquisto". La stima di Boltho è che, se la guerra si protraesse troppo a lungo, la crescita economica per l'Europa, nel corso del 2022, sarebbe al massimo dell'1%, per scendere allo 0%, o anche al di sotto di tale percentuale, nel 2023.
Il contesto geopolitico attuale, come noto, ha anche determinato l'aumento dell'inflazione: "Quest'ultima, in Europa, evidenzia tassi di crescita certamente elevati -ammette Boltho- ma pensiamo che si tratti di un fenomeno di durata relativamente breve. Si dovrebbe poter tornare a tassi di inflazione più modesti nel medio termine o almeno entro il 2025".
Restringendo il campo all'Italia, il tasso di crescita del Pil, a orizzonte 2025, suggerisce che il nostro Paese resti fanalino di coda rispetto agli altri grandi Paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia): "A voler vedere il bicchiere mezzo pieno -spiega il docente del The Magdalene College- ciò vuole dire che saremo fanalino di coda anche in termini di inflazione, dato che se c'è bassa crescita, c'è anche bassa inflazione". Boltho ricorda inoltre che, nel nostro Paese, il tasso di interesse ed il debito pubblico stanno aumentando, criticità che si aggiunge alla nota questione della mancanza di crescita di produttività dell'Italia: "La soluzione a quest'ultimo problema -chiosa Boltho- prevede diverse azioni, dalla digitalizzare delle nostre aziende alla semplificazione della burocrazia per esempio, tutti progetti per la cui attuazione sono necessarie strategie di medio-lungo periodo".