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Nel nostro Paese l’intero sistema moda conta circa 82mila imprese attive, di cui 20.559 imprese in ambito pelletteria (25%), 45.882 imprese in ambito abbigliamento (56%) e 15.493 imprese in ambito tessile (19%). Con circa 500mila occupati (+0,3% rispetto al 2016), l’industria della moda è il secondo settore manifatturiero in Italia dopo le attività metallurgiche.
Questi i numeri dell’osservatorio Cribis Industry Monitor, realizzato in partnership con Crif Ratings e Nomisma.
Con oltre 78 miliardi di euro di fatturato, di cui circa 51 miliardi in export, il settore tessile svolge un ruolo primario per l’intera filiera: il comparto, infatti, incide per il 26,7% sul valore della produzione moda, per il 27% sul fatturato totale e per circa il 20% sull’export tessile-abbigliamento complessivo.
Le imprese attive nel settore tessile sono circa 15.500, concentrate prevalentemente nelle aree del Centro e del Nord Est, in particolare in Lombardia e Toscana, dove sono sviluppati importanti distretti industriali.
Tra le imprese tessili attive in Italia la maggior parte è impegnata nella fabbricazione di tessuti confezionati (32,5%) e nella finitura di tessuti (14,9%): un sistema che impiega circa 17mila addetti, con un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro.
Il 2017 è stato l’anno della ripresa per il settore tessile: con 15,4 miliardi di produzione venduta, il comparto ha registrato un +8% rispetto all’anno precedente. Tra le varie fasi quella più redditizia è la fase di trasformazione tessile, che registra oltre 6 miliardi di produzione venduta nel 2017, seppur in calo rispetto ai dati degli anni precedenti.
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