L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha portato alla ribalta un tema vecchio come il mondo, almeno da quando esistono forme di comunicazione tra esseri umani: l’attendibilità delle notizie. Le cosiddette fake news, quelle notizie false che vengono diffuse ad arte per screditare una persona o per descrivere in modo distorto fatti e situazioni, sono letteralmente esplose, mediaticamente parlando, proprio in occasione
delle ultime elezioni americane. Ciò ha scatenato un dibattito, a tutti i livelli, che si è concentrato sul canale internet, il luogo dove è più facile pubblicare questo tipo di notizie. È partita una vera e propria caccia alle streghe che ha del farsesco. Su questa vicenda, la riflessione che qui si ritiene più importante, sotto tutti i punti di vista, riguarda il livello di consapevolezza dei fruitori di qualsivoglia contenuto informativo. Occorre sviluppare iniziative per aiutare il comune cittadino a imparare come distinguere una fonte autorevole da una farlocca; una notizia credibile, perché ben documentata, da una storiella raffazzonata; il racconto dettagliato di un fatto dalla fantasia di un provocatore. La credibilità di una persona o di una fonte qualunque nasce, in primis, dalla sua riconoscibilità e dalla sua storia che i destinatari delle notizie devono imparare a valutare da soli, consapevolmente, appunto. La rete internet offre tutti gli strumenti per fare questo tipo di analisi, occorre un po’ di tempo e di esperienza ma chiunque può arrivare a discernere se una notizia è attendibile o meno. Nessun organismo di controllo potrà mai garantire alcunché, salvo cadere nel rischio di un mondo in pieno stile orwelliano.
L’importanza della credibilità delle notizie e delle fonti
Gli opinionisti di Mark Up: Massimo Giordani (da Mark Up n. 258)