Life Resilience, il progetto Salov per un’agricoltura sostenibile

Ulivi Salov Xylella Life Resilience
La ricerca empirica volta al contrasto della Xylella Fastidiosa ha ottenuto risultati anche per la riduzione delle emissioni e dell’impronta idrica

Si conclude Life Resilience, progetto europeo sostenuto dalla Società agricola Vila Filippo Berio di proprietà di Salov, attivo nel settore oleario, con l’obiettivo di contrastare la Xylella fastidiosa, un batterio dannoso per le piante, promuovendo la produzione agricola sostenibile. Il progetto ha avuto una durata di quattro anni nei quali il lavoro ha permesso di ottenere un modello con pratiche da adottare replicabili in tutto il Mediterraneo. Inoltre, tra i traguardi raggiunti da Life Resilience, sono stati ottenuti 18 genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa, oltre a una serie di pratiche che riducono le emissioni e l’impronta idrica.

Reperimento dati

Nel concreto, sono emerse informazioni per ottimizzare il monitoraggio della Sputacchina, insetto vettore della Xylella fastidiosa, che hanno permesso di conoscere a fondo l’animale e il suo sistema di popolazione degli uliveti in particolare. Il lavoro di reperimento dei dati è stato effettuato anche tramite satelliti e droni e ha portato anche a nuove piccole scoperte per un’agricoltura di precisione. In termini numerici, Life Resilience ha ridotto le emissioni di CO2 di 18.665 tonnellate e l’impronta idrica di 389.375 m3 nei 250 ettari di aziende dopo è stato realizzato il progetto.

Quattro metodi diversi

Per il progetto Life Resilience, Salov ha messo a disposizione per quattro anni il terreno di Villa Filippo Berio. Nello specifico sono stati interessati 50 ettari divisi in 16 appezzamenti con 4 gestioni diverse sia del suolo, sia degli impianti, proprio in ottica di diversificazione dei comportamenti per ottenere più risultati comparabili tra loro. Nello specifico in un’area gli ulivi sono stati coltivati in maniera tradizionale, in un’altra è stata messa alla base delle piantagioni una copertura erbacea con l’intenzione di favorire lo sviluppi degli insetti utili alle piante per contrastare la Xylella fastidiosa. In una terza area, invece, è stato fatto uso di prodotti naturali fitostimolanti che accrescessero la resistenza delle piante; infine, un segmento di terreno ha visto il sommarsi di tutte le pratiche.

“I risultati ottenuti da questo progetto ci hanno confermato, ancora una volta, l’importanza della ricerca -commenta Fabio Maccari, Amministratore delegato di Salov-. In un momento in cui le sfide poste dal cambiamento climatico sono sempre più urgenti, siamo orgogliosi che i nostri terreni possano contribuire a individuare possibili soluzioni per un’agricoltura più sostenibile e resiliente”.

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