All’interno dell’elettronica di consumo, il piccolo elettrodomestico sta continuando ad aumentare in termini di importanza. Resta minoritario, ovviamente, legato com’è a un prezzo medio di vendita molto più contenuto rispetto ad altri beni durevoli, eppure grazie a una serie di stagioni positive (con la grande eccezione del 2012), è arrivato oggi a rappresentare secondo dichiarazioni Gfk l’8,3% del business complessivo, con una dimensione consolidata delle principali categorie superiore a 1,2 miliardi di euro. Nel lungo periodo si è registrato un aumento del prezzo medio che ha consentito al comparto di crescere a valore mentre si è registrata una contrazione del numero di pezzi venduti. Si compra meno, ma si cercano soluzioni migliori. Il traino è garantito dalle performance di nuovi prodotti come centrifughe e scope elettriche senza filo. I prodotti più recenti, mediamente, intercettano un 15% delle vendite.
Le vendite online a valore per il settore dei piccoli elettrodomestici incidono per un abbondante 12% del giro d’affari e si segnalano per un dinamismo accentuato: +60% solo nell’ultimo anno. Particolarmente web oriented paiono gli acquirenti di Ped destinati alla colazione, dove il peso dell’acquisto su internet sale a 15 punti percentuali. Ma la crescita in doppia cifra è trasversale attualmente a tutti i segmenti: cucina, home e personal care. In generale il mercato è fortemente influenzato dalle dinamiche di consumo/mode che attraversano la società e nelle quali la richiesta prestazionale e di gratificazione risultano essere elementi importanti che influenzano la scelta del consumatore, con un elevato tasso di innovazione sotto il profilo tecnico e di design e una forte importanza del prezzo come discrimine all’acquisto.
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