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È ormai soprattutto "l'effetto meteo" a determinare l'andamento dell'industria del gelato, tanto che si utilizzano modelli statistici per correlare i fenomeni metereologici con le vendite. Un'esemplificazione: secondo i dati dell'Igi-Istituto del Gelato Italiano (su stime Aidepi) nel 2010 il mercato ha avuto una flessione in volume del 4,3%; ebbene, l'indice che misura l'influenza del clima è stato in quell'anno pari a 94 rispetto a 99 dell'anno precedente (posta 100 la media degli ultimi trent'anni). In sostanza, l'impatto del clima sui volumi si è tradotto in un -5%. Il 2011 è andato meglio: a chiusura della campagna estiva, quindi nel periodo da gennaio a settembre, il gelato industriale ha messo a segno un incremento dell'1,8% rispetto all'anno precedente per un consumo di oltre 3,3 miliardi di porzioni (che si possono stimare in più di 3,6 miliardi a fine anno). Se il meteo e, in questo momento, anche la congiuntura economica decidono le sorti del mercato, alcuni trend sono però in atto da diversi anni, semmai rafforzati dai fattori citati. I segmenti più dinamici continuano ad essere quelli dei multipack e delle vaschette d'asporto, viceversa la crisi dei consumi nel canale bar, in parte congiunturale e che va al di là della specifica merceologia, pesa sui gelati da passeggio in confezioni singole che dal 2007 ad oggi hanno perso in media il 5% l'anno. L'incremento dei volumi di gelato d'asporto è legato al consolidamento della fetta di mercato rappresentata dal consumo domestico, oltretutto favorito, in tempi di crisi, da un consumatore alla ricerca della convenienza. Fattori quali la diminuita disponibilità alla spesa di chi acquista e l'acuirsi della competizione di prezzo nel retail che coinvolge stabilmente in primis i brand leader, rendono le promozioni una leva in grado di spostare volumi significativi dal gelato d'impulso fuoricasa al consumo in casa. Non per nulla in un anno di ripresa dei consumi i format moderni hanno evidenziato un incremento consistente nel reparto gelati confezionati: aumenti del 4,5% in volume e di oltre il 6% in valore, e riguardanti tutte le tipologie con in testa i multipack tra quelle più importanti. L'intensità promozionale è aumentata in un paio d'anni di circa tre punti percentuali e tocca nella Gda circa un terzo delle vendite a valore (con una punta del 35% nei soli ipermercati e supermercati); i primi tre player del mercato - Unilever, Sammontana e Nestlè - sviluppano una pressione promozionale superiore, e non di poco, alla media del mercato.
Store brand
Da anni i leader storici devono contrastare lo sviluppo dei prezzi di fascia bassa e dei primi prezzi, in particolare nel segmento vaschette, ma soprattutto l'ascesa e l'aggressività degli store brand che crescono sopra la media e totalizzano ormai il 30% dei volumi nella Gda. Le strategie adottate dall'industria di marca per mantenere le quote si basano sulla leva promozionale e sull'innovazione, e in seconda battuta sull'introduzione di linee con un posizionamento di prezzo più conveniente e di grandi formati nel segmento vaschette (nelle confezioni superiori alla classica vaschetta da 500 g nel complesso è leader Sammontana mentre Motta domina nel pack oltre il chilogrammo). L'ampio portafoglio prodotti, la forza distributiva (che nel canale bar si basa anche sui contratti in esclusiva), l'utilizzo costante della leva dell'innovazione a ogni campagna estiva (Unilever ha per esempio di recente sviluppato molta innovazione - 25 le novità 2012 - sostenendo le piattaforme innovative con la comunicazione) e gli investimenti pubblicitari rendono i primi tre competitor del mercato difficilmente attaccabili da altri attori. L'elevata concentrazione dell'offerta è connessa principalmente alle vendite nel canale bar dove Algida, Motta e Antica Gelateria del Corso, Sammontana (la più importante azienda a capitale interamente italiano), dominano praticamente la scena mentre nel retail la quota complessiva è più contenuta (meno del 60% in volume nella Gda) ma arriva a quasi il 90% con gli store brand. Si è arrivati dunque a una forte polarizzazione tra marche leader e store brand con una compressione dei follower minori. L'unico spazio per i competitor minori è in posizionamenti differenzianti o di nicchia come dimostrano le buone performance di Haagen Dazs nella fascia di alta qualità, di Valsoia nel segmento salutista, dei prodotti Mars negli snack gelato. Nella fascia più economica si distingue Gessyca Surgelati che in particolare rappresenta il quarto player in volume nelle vaschette vendute nella Gda. Comunque l'introduzione sul mercato di prodotti innovativi è una prerogativa anche dei follower. Un esempio è la nuova brand extension del latte fresco Alta Qualità Granarolo che comprende una nuova gamma di gelato in vaschetta.
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Il settore: 2011 | ||
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stime del mercato italiano* | ||
Pezzi | Var. % 2011 vs 2010 |
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Passeggio in confezioni singole | 555.000 | -3 |
Specialità da tavola in conf. singole | 26.000 | 0 |
Sfuso | 231.800 | 0 |
Tot. Out of Home | 821.800 | -2 |
Multipack | 1.224.469 | +4,2 |
Vaschette | 1.218.081 | +2,8 |
Torte e tranci | 88.500 | -8,1 |
Tot. Retail | 2.531.050 | +3 |
Tot. Gelati industriali | 3.343.850 | +1,8 |
Dimensione Gda | ||
Tonnellate | 137.000 | |
Milioni euro | 880 | |
Segmenti | % vol. | |
Multipack | 50 | |
Vaschette | 44 | |
Dessert e impulso avancassa | 6 | |
Canali | % vol. | |
Gda | 64 | |
Discount, grocery e door to door | ||
12 | ||
Out of home | 24 | |
* Mercato totale (periodo gen-set, in migliaia di porzioni). | ||
Fonte: dati Igi su elaborazione Aidepi | ||
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La competitività versus la profondità*
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Il posizionamento degli store brand*
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Scala prezzi ampia
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Assortimenti completi anche al di fuori della stagione
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Il gelato è apprezzato per versatilità e gratificazione
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Gli scenari del comparto
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