Quali sono le priorità dei nostri connazionali in termini di salvaguardia della loro salute, in queste fasi di convivenza con il Covid-19? È il tema al centro dell’ultimo Osservatorio Nomisma, promosso dalla società assocurativa Unisalute, e somministrato a un campione di 816 cittadini stratificato per fasce di età, sesso e provenienza geografica.
I nostri connazionali non hanno dubbi su quali saranno i principali alleati della propria salute: i tamponi, per individuare l’eventuale malattia, e un sistema di tracciamento che consenta di limitare il numero di contagi. In particolare, il 92% del panel ritiene fondamentale “un’estensione del numero di tamponi effettuati” e il 73% vorrebbe che si potesse ricostruire nei dettagli la rete di contatti e spostamenti che le persone malate hanno effettuato. Quasi 7 italiani su 10 si dichiarano favorevoli all’impiego di app o al controllo dei dati telefonici per ottenere questo obiettivo. Si aggira attorno al 68% la percentuale di cittadini che ritiene che i droni possano essere uno strumento utile per monitorare spostamenti e flussi di persone.
Nell’ottica di limitare i rischi di infezione, in molti sperano di poter continuare a utilizzare app e servizi tecnologici a distanza, a partire dalla ricetta dematerializzata, che si vorrebbe far diventare un servizio permanente. Il 67% degli italiani è favorevole al ricorso a soluzioni come il teleconsulto, videoconsulto e televisita, strumenti che permettono di mantenere una distanza tra medico e paziente, senza però perdere il contatto.
L’emergenza sanitaria sta inoltre portando le persone a condurre uno stile di vita più salutare. In particolare, il 23% degli intervistati ha dichiarato che, finita l’epidemia, si sottoporrà a un maggior numero di screening e visite specialistiche.