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Vi ricordate l’ultima volta che avete acquistato il biglietto di un aereo o di un concerto senza collegarvi ad internet? Oppure l’ultima volta che siete andati in più punti vendita per confrontare i prezzi di uno stesso prodotto? L’eCommerce ormai è diventato parte integrante della vita quotidiana, un vero passatempo degli utenti di internet che pare non conoscere crisi. Ma se si sente sempre parlare di eCommerce, molto più raramente si sente nominare il termine marketplace. Che differenza c’è?
In un eCommerce c’è tipicamente un unico venditore, che gestisce uno o più fornitori, solitamente specializzati in un unico settore. In un marketplace l’organizzatore, detto operator, favorisce l’incrocio della domanda dei clienti con l’offerta di venditori multipli, detti merchant. I merchant possono essere anche di settori tra loro differenti ed è possibile che per un unico prodotto ci siano offerte di più venditori. L’operatore del marketplace non è quindi un attore diretto del processo di vendita, ma un abilitatore garante che, mettendo in contatto venditori e clienti, crea benefici a tutti gli attori coinvolti (operator, merchant, acquirenti). Ma quali aziende possono trarre vantaggio nel creare un proprio marketplace? La risposta è molteplici con innumerevoli e diversi modelli di business. Operare in un marketplace richiede nuovi skill strategici ed organizzativi. La governance di un marketplace è molto più onerosa e difficile rispetto a quella di un eCommerce perché presuppone di gestire la complessità di processi “many-to-many” anziché “one-to-many”.
L'intero articolo su Mark Up n. 254