La famiglia modello? È la famiglia Addams. A dirlo non è un pubblicitario che sta già captando le conseguenze del successo di Mercoledì o il cambiamento sociale che vede nella malinconia e nelle tinte scure l’umore prevalente tra gli italiani. A dirlo è, da tempi non sospetti, uno psichiatra che si occupa di famiglie e dipendenze e che, sulla parete del suo studio, ha in bella mostra la fotografia del clan che rappresenta da sempre il controcanto allo stereotipo della famiglia tradizionale. Lo psichiatra Giorgio Schiappacasse argomenta in cinque punti la sua provocazione, che, come lui stesso teme, in seguito alla serie di Netflix potrebbe trasformare il richiamo all’accettazione dell’anomalia -rispetto agli standard utopici di una famiglia schiava dell’ideale di felicità- nel seme di una nuova gabbia delle aspirazioni. In un modello di stranezza che diventa nuova normalità e, in quanto tale, nuovo strumento di esclusione o frustrazione. Di base, però, i cinque principi che rendono la Famiglia Addams più sana per la nostra salute mentale rispetto ad altri modelli più zuccherosi sono i seguenti.
Si vogliono bene
Questo è il presupposto per qualunque ideale di famiglia. Come ci si dimostra di volersi bene è, invece, una questione più delicata. Sicuramente Gomez e Morticia non sono generosi di sorrisi, ma forse li offrono al momento giusto e alle persone giuste, con autenticità. Gli Addams sono uniti anche se non se lo dicono continuamente, al di là dell’apparenza, perché non sono impegnati a mostrare, ma a osservare e ascoltare. “Non dobbiamo drogare la realtà, fingere che vada tutto bene -spiega Schiappacasse- le emozioni negative esistono e i genitori le devono rispettare con il giusto distacco emotivo, non legando indissolubilmente i propri stati mentali ed emotivi a quelli dei figli, che hanno tutto il diritto di sperimentare e sbagliare”. Una fase sana negli adolescenti, che dall’ingenuità infantile in cui tutto è colorato di speranza, devono passare a capire cosa nella realtà è illusorio, cosa è davvero importante e uscire dalla dipendenza del nido. “Tante persone passano la vita a fingere che non gli importi niente. A te non importa niente davvero” è la frase con cui la compagna di stanza Enid sintetizza il valore di Mercoledì, aprendo al tema dell’inutilità di un’apertura al mondo, se non si riesce a essere autentici nella scelta di ciò che è importante per noi come singoli. Nessun cedimento alle aspettative altrui e, quindi, nessun atteggiamento di comodo, anche nelle relazioni.Il processo di nascita dell’affetto autentico traspare nel rapporto tra le due compagne di stanza. Quando l’espansiva Enid cerca di forzare Mercoledì all’affetto fallisce, perché non rispetta i confini emotivi dell’amica, li giudica e pretende, anche solo con il gesto, che l’amica rispecchi i suoi sentimenti. Solo quando si sporca anche lei di rabbia e di tristezza è pronta a sentire, e non a immaginare quello che prova la compagna, che riconosce in lei la vera empatia, quella che trascende schemi valoriali e di copione.
Litigano
Lo fanno sapendo che il conflitto è necessario e che non è rischioso, perché c’è il presupposto del volersi bene. Il conflitto è creativo ed evita quelle situazioni di adattamento e di compromesso che non darebbero spazio al fiorire del carattere di ognuno.Ciascuno di loro mantiene il suo modello di assertività e il diritto di esistere, con tutti i piccoli incidenti che ne conseguono. Come negli esperimenti esplosivi di Zio Fester, il personaggio che esprime la parte immatura e divertente dell’organismo familiare, che come qualunque Puer (il fanciullino) fa danni, ma non si sente in colpa, non perché immorale, ma perché, come i bambini e la natura, amorale. I litigi ospitano la convivenza tra un sistema valoriale che, seppur bislacco, dà senso alla vita dei componenti e il non-senso delle azioni fuori da qualunque schema di Zio Fester, che scatena anche gli scherzi dei nipoti, ispirati a non abbandonare del tutto la propria vitalità infantile.C’è un equilibrio, a partire dalla coppia di genitori, che nasce dalla capacità di valorizzare le schermaglie. “Gomez e Morticia nutrono la loro passione e il loro sodalizio combattendo con spade e fioretto -continua Schiappacasse- anche se è sempre Morticia a vincere parlando in francese, colpendo il punto debole che ha a che fare con gli aspetti seduttivi”. Già negli anni ’30, Charles Addams, autore dei personaggi che hanno poi preso vita in maniera transmediale dagli anni ’60 in poi (fumetti, serie tv, successivamente videogiochi, film, etc.), ribaltava l’equilibrio di coppia quasi in senso matriarcale. D’altra parte, anche la serie Mercoledì è spesso letta in chiave post femminista, ad esempio dalla sociologa Francesca Gennai che ne ha scritto un’ode sulla rivista Vita. Si ha voglia di Regine di picche che spodestino i troppi cuori che hanno riempito le nostre aspettative litigando con la realtà, perché amare incondizionatamente è difficile.
Trovano le loro soluzioni
Certamente gli Addams sono originali nel problem solving e qualcuno contesta che nella serie su Netflix si è invece usato l’escamotage più comodo, ovvero lo stato di trans. In realtà, quella di abdicare alla razionalità per immergersi (o cadere) nel mondo dell’intuito (un po’ magico e fuori controllo) è una dote che forse andrebbe potenziata anche in famiglia.Le ricette di vita preconfezionate, i consigli degli esperti, i modelli mediatici da rotocalco contano poco quando ci si trova in mezzo a cambiamenti traumatici. “Oggi le famiglie in Italia affrontano un momento difficilissimo, perché a paure straordinarie e collettive, come la guerra, il virus, i disastri ambientali, si sommano paure di cambiamenti personali legati al rapporto con il proprio corpo e alla relazione con l’ambiente: gli adolescenti hanno genitori più maturi che, contemporaneamente al loro passaggio di crescita, affrontano cambiamenti ormonali (menopausa e andropausa) e sono spesso testimoni del decadimento cognitivo di genitori anziani con una speranza di vita più lunga, ma con una sua qualità non sempre ideale”. A volte la soluzione originale, che rompe lo schema della famiglia perfetta, è la separazione. Lo hanno fatto, nel primo film della Famiglia Addams, Gomez e Zio Fester. Anche quella del collegio dei reietti è una scelta di separazione e di imposizione: gettare Mercoledì in un luogo pericoloso e scomodo è la soluzione per aiutarla a dominare i suoi poteri, che in quell’ambiente trovano “nemici” utili a raffinarli e renderli equilibrati al pericolo.
Si accettano come sono
Sono diversissimi l’uno dall’altra, si capiscono anche se non parlano la stessa lingua (mano e ITT richiedono un preciso impegno di comprensione di un altro linguaggio). Mercoledì, ad esempio, ha il suo modo di sedurre che è molto distante da quello della madre, anche se, nel famoso ballo che ha ispirato i tantissimi video di TikTok, un accenno a qualche mossa materna c’è. L’interpretazione della vita è però condotta da ognuno in maniera molto indipendente e la libertà espressiva è uno dei valori fondamentali della Famiglia. Il motto è, d’altra parte, Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci: la libertà di essere diversi è custodita come patrimonio di famiglia, tanto da diventare un orgoglio e spingere a primeggiare nella scuola dei reietti, considerata blasonata proprio per il fatto di riunire chi non si piega alla normalità. Se Mercoledì deve difendere la sua apatia e il suo strategico pessimismo da genitori che sprizzano passione e divertimento, Enid si deve confrontare con la non piena accettazione della sua diversità dal suo branco di lupi mannari. “Occorre lasciare a chi si ama il tempo di maturare le proprie attitudini e di incontrare la giusta occasione per esprimerle -spiega Schiappacasse-. Gli adulti devono darsi tempo (e facendolo lo insegnano con l’esempio anche ai ragazzi) e dare tempo. È un modo difficile, ma efficace per prendersi cura del nostro futuro”. Il rispetto delle diversità era rappresentato, nella serie del 1964, dalla personalizzazione delle stanze, che rispecchiavano ognuna hobby e aspirazioni non della padrona di casa (come a volte avviene nelle famiglie), ma dei singoli componenti.
I ruoli sono chiari
Forse è uno degli aspetti più importanti. Gli Addams, nonostante le loro effusioni adolescenziali, si comportano con i figli con chiarezza di ruolo. Anche i due fratelli contribuiscono agli equilibri familiari con caratteri differenti, senza imitazioni ed emulazioni. Quando il ruolo di “salvatrice” di Mercoledì diventa troppo rischioso per il fratello e la crescita di entrambi i figli, Gomez e Morticia li separano, anche contro il loro volere e la loro sicurezza, per dare spazio al superamento di confini troppo rigidi dei ruoli stessi. Anche gli altri personaggi difficilmente sconfinano: Mano è l’affidabile e dinamico tuttofare che tiene d’occhio la situazione e aiuta a risolvere i problemi; Lurch protegge la casa dalle buone influenze e mette una nota di lentezza e pazienza nella casa; Nonna si prende cura della famiglia cucinando pietanze e pozioni. Se nella vita i ruoli sono più sfumati di quelli di fumetti e film, le storie aiutano nella loro chiarezza a disegnare i confini, che, se mancano, non aiutano le relazioni a essere sane. “In passato i genitori si facevano dare del voi anche per mantenere un distacco e proteggersi dalla necessaria separazione. Se oggi non è più possibile immaginare questo tipo di rapporti, occorre però non confondere i ruoli e dare, ad esempio, ai ragazzi la responsabilità di fare i genitori o dimenticare che amicizia e genitorialità sono cose diverse. Il mestiere degli adolescenti è opporsi, ma devono trovare un ostacolo e il mestiere degli adulti è anche quello di fornirglielo per permettere loro di scoprire e sperimentare la propria forza”. Nessun modello è un buon modello, perché rischia comunque di limitare le tante possibilità che si muovono tra le relazioni. Ad essere pericolosa è l’idealizzazione, il congelamento della spontaneità in una forma che esclude le altre. Dopo l’uscita di Mercoledì e la sua trasformazione in icona dell’anticonformismo o addirittura della rivincita degli emarginati, molti commentatori hanno fatto notare quanto in realtà Mercoledì sia popolare, sicura di sé, agile e padrona di poteri sovrannaturali. Il ritorno della Famiglia Addams, in una serie che ogni tanto smaschera le derive del perbenismo dell’attuale società e del pensiero positivo, ci dà il permesso di riconoscere la malinconia come fattore di cambiamento, di abdicare ogni tanto nei nostri sforzi di illuminazione per concederci un bagno di luna nera e guardare con simpatia la nostra ombra e quella degli altri, stando attenti ai sorrisi di quelle che, apparentemente, sono le buone compagnie.