Nessun retailer e un solo nome del largo consumo, ovvero Mondelēz, tra le 20 migliori aziende in Italia per diversity, inclusione ed equità dell'ambiente lavorativo (foto sopra). Un dato che arriva proprio a stretto giro dai risultati del primo Osservatorio Diversity, Equity & Inclusion nella Distribuzione Moderna ideato da Federdistribuzione e curato da Altis Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra i settori che, invece, risultano campioni nelle pratiche DE&I troviamo al primo posto l’information technology con 5 aziende (25%), seguito dai servizi finanziari e le assicurazioni (20%) con 4 organizzazioni.
Questo quanto emerge dall’edizione 2024 della classifica Best Workplaces for DE&I stilata da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da oltre 127mila collaboratori (127.489) di quasi 300 organizzazioni.
Tra i principali indicatori presi in considerazione per stilare il ranking troviamo il DE&I Index che misura quanto l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale vengono percepiti corretti e inclusivi da parte delle persone riguardo equità del trattamento, accessibilità e coinvolgimento da parte dei manager, assenza di discriminazioni basate su caratteristiche personali, ambiente inclusivo e accoglienza, sicurezza psicologica garantita dall’azienda e possibilità di bilanciare vita personale e lavoro. Nei 20 Best Workplaces in classifica il DE&I Index è pari all’87%, con una differenza di ben 26 punti percentuali rispetto al dato delle altre aziende analizzate ma non presenti in classifica (61%).
Analizzando i dati si nota come l’equità rappresenti il tema più critico, sia nelle aziende best sia nelle altre aziende analizzate. Nei Best Workplaces for DE&I, il valore percentuale dei collaboratori che ritengono soddisfacente il livello di equità è dell'84%, mentre nelle altre aziende questo valore si abbassa al 60%. Punteggi più bassi in quest’area non sorprendono, dal momento che le affermazioni che la compongono hanno a che vedere con l’equità retributiva, le possibilità di sviluppo e di crescita e la meritocrazia, tematiche generalmente critiche in tutti gli ambienti organizzativi. Dal momento che l’equità resta lo zoccolo duro per tutte le aziende, è possibile notare come le organizzazioni best ottengono punteggi molto più alti delle altre aziende e le affermazioni in cui si registrano i gap più ampi (+26%) riguardano la meritocrazia, dove l’83% dei collaboratori dei Best Workplaces for DE&I risponde positivamente, contro il 57% delle altre aziende, i benefit (84% vs 59%, +25%) e l’equità retributiva (76% vs 52%, + 24%). Ottimi invece i risultati che hanno a che vedere con gli altri due pilastri della DE&I, ovvero inclusione e diversità: sia nelle aziende Best (93% e 95%) sia nelle altre (75% e 84%) queste aree sono sopra la media del DE&I Index (87% e 61%), a testimonianza del fatto che, nel corso degli anni, questi temi sono entrati a tutti gli effetti nel vocabolario e nelle azioni promosse dalle organizzazioni. Un altro tema centrale che distingue i Best Workplaces for DE&I dalle altre aziende riguarda le opportunità d’innovazione offerte ai collaboratori in merito allo sviluppo di nuove modalità di lavoro: qui la differenza con le altre realtà analizzate è di ben 11 punti percentuali (88% vs 77%). Questi dati sottolineano l'importanza delle pratiche e delle politiche adottate dalle aziende Best nel promuovere un ambiente di lavoro più innovativo, rispetto alle altre organizzazioni.