La ricerca Essity 2023 indaga il tema del rapporto tra lavoro e menopausa, per le donne costrette in alcuni casi a prendere permessi a causa dei fastidi legati a questa fase della vita. Obiettivo di Essity (brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove) è diffondere conoscenza e informazione sull'argomento, per promuovere un dialogo sereno, far sentire la voce anche di queste donne. Si è parlato di congedo mestruale, in Italia ancora non si parla di workplace menopause leave.
Lavoro e menopausa, la base della ricerca Essity
La ricerca commissionata da Essity ha coinvolto 16.000 persone in 11 paesi e il primo dato che emerge è la scarsa conoscenza del tema, ancora oggi considerato un tabù. In Italia in particolare i questionari sono stati due: uno rivolto a un campione di 500 donne sopra i 18 anni non ancora entrate in menopausa, un altro sempre di 500 donne ma in menopausa o post menopausa. Nel 2030 saranno circa 1,2 miliardi le donne in età menopausale.
Un rapporto complicato
Tra le donne in menopausa, 7 su 10 risultavano lavoratrici, di cui il 45% full time e il 26% part time. La percentuale di quelle che hanno dichiarato di poter usufruire di permessi specifici per problemi legati alla menopausa è del 6%, di cui il 3% retribuiti. Il 13% ha dichiarato di esser stata costretta a prendere giorni di ferie, il 2% di queste più di una volta.
In merito al supporto ricevuto in azienda, il 7% del campione dichiara di averne ricevuto dal datore di lavoro, il 20% dai colleghi.
Alla domanda se fossero d'accordo nella possibilità di assegnare un certo numero di giorni di permesso ai fastidi della menopausa, il 61% si è espresso favorevolmente, il 17% era contrario, indipendentemente dal fatto che fossero permessi retribuiti o meno.
La media delle intervistate ha dichiarato di aver avuto disturbi per un periodo di oltre 5 anni, dato rilevante per pensare a un congedo mirato.
Quali i problemi che le donne in menopausa riscontrano sul lavoro in questa fase? Il 40% ha dichiarato stanchezza, il 24% scarsa concentrazione, il 16% scarsa memoria, l'8% una maggiore incapacità di concentrazione.