Largo consumo online nel 2020 a quota 10%

Secondo McKinsey la crescita dell’eCommerce incrementerà i consumi grazie alla maggiore efficienza e personalizzazione. Da Mark Up n.245

Il largo consumo è uno di quei macro settori che finora ha resistito alla rivoluzione digitale nella relazione con il consumatore finale. Ma il Dday è ormai arrivato e big player dell’online come Amazon e eBay hanno rotto gli indugi. Cosa ci si può aspettare nei prossimi anni? Mark Up ha incontrato Stefano Zerbi, partner McKinsey & Company.

Il largo consumo e la distribuzione italiani sono in forte ritardo rispetto all’eCommerce. Nei vostri ultimi studi ritenete che per questi soggetti nel 2016 vi sarà un punto di svolta. Su che base questa conclusione?

La quota di vendite online sul totale delle vendite dei prodotti alimentari potrebbe raggiungere il 5% entro i prossimi cinque anni. Nello stesso periodo, tale percentuale potrebbe salire al 10% per le categorie non alimentari, come ad esempio i prodotti cosmetici e per la cura della pelle e il cibo per animali domestici. Complessivamente, nei prossimi cinque anni l’online rappresenterà tra il 10% e il 30%, a seconda della categoria, delle vendite totali nel settore dei beni di largo consumo, per un valore di mercato stimato tra i 15 e i 50 miliardi di dollari. L’accelerazione dell’eCommerce è alimentata soprattutto dall’ampia diffusione dei dispositivi mobili: i consumatori che posseggono smartphone e tablet sono in genere molto più propensi a fare ricerche e acquistare prodotti online rispetto al resto della popolazione, e i beni di largo consumo sono tra le categorie maggiormente interessate da questo fenomeno.

La digital economy ha dimostrato di avere in sé un elevato tasso di disruption. Come stanno reagendo retail e largo consumo?

Il digitale ha certamente un impatto dirompente in tutti i settori dell’economia e lungo l’intera catena del valore, e il mondo del largo consumo non fa eccezione. Lo possiamo constatare facilmente nelle trasformazioni che sono avvenute e continueranno ad avvenire, in termini di processi, competenze e nuovi modelli di business. Sul lato distribuzione, per esempio, il ruolo crescente di un operatore come Amazon in un numero sempre maggiore di categorie (si pensi ad Amazon Fresh) ha spinto gli operatori tradizionali ad ampliare la propria offerta multicanale, sia come click and collect che come home delivery. Sul lato industria, assistiamo a uno sviluppo sempre più importante di competenze di eCategory management con l’obiettivo di ripensare l’offerta in ottica multicanale.

Per l'intervista completa si rimanda al nuovo numero di Mark Up n.245

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