Una formula che mette a segno ottime performance, quella della vendita a domicilio, rivelandosi trainante per l’intero settore commercio. A fare da termometro sono i risultati delle 16 imprese aderenti a Univendita, che chiudono il 2015 con fatturato in aumento del 7,5%, pari a 1,6 miliardi di euro.
Si tratta di un record con esercizio in crescita per il sesto anno consecutivo, cui fanno da contraltare i dati del commercio fisso al dettaglio, che secondo l’Istat nello stesso periodo porta a casa un incremento dello 0,7%.
Entrando nello specifico, sono i beni durevoli per la casa a registrare il maggior dinamismo con un aumento del 12,2% e una quota di mercato del 60% che ne confermano il ruolo di maggior rilievo. Seguono i comparti alimentari e beni di consumo con un +8,1% e altri beni e servizi (+1,2%), mentre cala il segmento cosmesi e prodotti per la cura del corpo (-4,9%).
“È significativo come la nostra crescita record si inquadri in una fase di debole ripresa dei consumi, tornati a crescere per la prima volta dopo quattro anni consecutivi di calo. Questo dimostra la validità della formula della vendita a domicilio di eccellenza basata sulla qualità dei prodotti, la professionalità dei venditori e la personalizzazione dell’offerta: tre elementi che consentono al cliente di vivere una shopping experience che lo rende ancora più consapevole dell’acquisto”, commenta il presidente di Univendita Ciro Sinatra.
In lieve crescita anche i venditori a domicilio, che superano il numero di 153.000, con un +0,2% rispetto al 2014. La componente femminile degli occupati è pari al 93%, a dimostrazione di come le esigenze di flessibilità delle donne trovi adeguata risposta nel modello organizzativo offerto dal tipo di lavoro.