Nell'ultimo decennio, la diffusione di massa di prodotti digitali e la trasformazione digitale dei processi produttivi abilitati dal nuovo paradigma Industria 4.0 ha cambiato drasticamente l’organizzazione dei sistemi economici. Da un lato, questo nuovo scenario tecno-economico ha favorito la nascita massiccia di nuove startup digitali in tutto il mondo, che hanno contribuito a supportare le imprese esistenti con l’innesto di nuove conoscenze, competenze e strumenti di frontiera. Dall’altro lato, questo fenomeno porta con sé alcuni lati oscuri relativi al consumo di energia, ai rifiuti elettronici e all’esaurimento dei metalli rari, solo per citare alcuni esempi. In questo senso, le nuove startup digitali sono da considerarsi tra gli attori principali del futuro prossimo per contribuire pro-attivamente alle macro-sfide globali in ambito sociale e ambientale, sia perché rappresentano la nuova classe imprenditoriale, sia per la loro relazione simbiotica con imprese già esistenti. Allo stato dell’arte pochi contributi scientifici hanno analizzato quali fattori possano considerarsi i driver della sostenibilità delle startup digitali, stimolando la ricerca di nuove risposte.
Stante il profilo-tipo di una startup, aspetti relativi al mindset dei fondatori, dinamiche strutturali-organizzative interne e startup culture sensibile al tema sono certamente da annoverare tra le determinanti di un approccio sostenibile di una startup. A nostro avviso, la necessità per una startup di sopravvivere, come obiettivo di breve periodo, sembra però spostare il focus su aspetti legati al mercato di riferimento e allo sviluppo di tecnologie e competenze digitali. I primi risultati provenienti dall’analisi di un questionario somministrato a 173 startup innovative (secondo il decreto legge n. 179/2012) in ambito digitale (attive in vari settori, quali soluzioni 4.0 per il manifatturiero, digital marketing, turismo, patrimonio culturale) rivelano che le determinanti per l’approccio sostenibile di una startup digitale sono diverse se parliamo della componente sociale ed ambientale.
Per quanto riguarda la componente sociale, l’attenzione alle dinamiche relazionali con clienti e fornitori e la creazione di un sistema valoriale condiviso sembrano essere rilevanti come opportunità per la startup di diventare più visibile all’ecosistema di riferimento e quindi un incentivo ad adottare iniziative più sostenibili con un impatto verso le comunità locali e partnerships con enti non-profit.
Per quanto riguarda la componente ambientale, le capacità tecnologiche sembrano invece spiegare maggiormente l’orientamento della startup verso iniziative più green quali l’utilizzo di materiali riciclati, la riduzione di consumi energetici e l’acquisizione di nuove certificazioni Iso in merito. Quest’associazione può essere spiegata in parte dall’iperspecializzazione di molte startup digitali che affrontano problemi molto specifici, per la soluzione dei quali utilizzano competenze di alto livello, che permettono di generare soluzioni tecniche complesse, e di accumulare un know how approfondito dei punti di forza e debolezza di diverse tecnologie.
Le coppie orientamento al mercato (bottom up) e sostenibilità sociale, e sviluppo in house di competenze avanzate in ambito Ict (top down) e sostenibilità ambientale emergono sia dall’analisi delle strategie interne delle startup che dal loro accesso a fonti d’informazioni e conoscenza esterne, due prospettive estremamente rilevanti per le nuove imprese.
In conclusione, benché la mancanza di stabilità spinga le azioni delle neonate startup verso obiettivi di sopravvivenza di breve periodo, limitando le iniziative dedicate ad aspetti sociali e ambientali del business, l’integrazione della sostenibilità nella visione strategica delle startup non è più da considerarsi un’opzione a margine del fare impresa, ma un passaggio che determinerà anche la generazione di nuovi vantaggi competitivi a livello nazionale. Questo è un processo che richiede molto tempo per allineare gli interessi di tutti gli stakeholder in gioco. La promessa dell’imprenditorialità è quella di mettere in discussione le inefficienze dei modelli esistenti, cercando e testando modelli alternativi, soprattutto in ambito digitale, considerando la continua proliferazione di nuove startup a livello globale. Anche se l’esito è incerto, la creazione di una startup sustainable culture si rende più che mai urgente per costruire il futuro tessuto imprenditoriale.
* Ricercatore, European University Institute
* Professoressa Ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Università di Padova