Occorre il contributo di
tutti gli stakeholder, ma
è difficile coordinare un
mondo così eterogeneo e fare in
modo che le cose accadano con
un certo ordine. E intanto compare
qualche segnale di contrazione
degli sprechi.
A dire il vero la sensibilità nei
confronti del tema dello spreco
alimentare è aumentata notevolmente
negli ultimi mesi. Vari gli
indicatori: sempre più iniziative
sul versante del mondo delle imprese,
aumentano i convegni e la
letteratura, comincia a funzionare
l’effetto Expo 2015 e il suo focus
sull’alimentazione nel pianeta.
Non a caso nell’ambito del
piano nazionale di prevenzione
dei rifiuti, l’Italia sta lavorando
per far sì che il 2015, appunto in
concomitanza con l’Expo di Milano,
possa divenire l’Anno europeo
contro lo Spreco. E quando
si parla di spreco, si sa che si fa
riferimento innanzitutto a quello
misurabile sulle nostre tavole
perché in italiano distinguiamo
fra perdite alimentari globali e rifiuti
alimentari, cioè tra “perdite
di cibo” e “spreco alimentare”.
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