Il digitale come chiave di volta per una nuova era, dove cambierà il modo in cui si producono beni e servizi, si lavora all’interno delle aziende, si raccolgono i capitali. Non si tratta di una rivoluzione a esclusivo patrimonio di visionari e innovatori, giganti tecnologici o piccole start-up, ma di una trasformazione che andrà a colpire tutti i settori industriali, anche i più maturi e tradizionali, che devono ancora misurarsi con il fenomeno. Si pensi alla manifattura, ai beni industriali, alla sanità e al welfare, ma anche all’energia.
Questa la prospettiva delineata nel corso della XXV edizione del Seminario per l’Alta Direzione di The Boston Consulting Group, andato in scena il 2 dicembre a Milano nel Palazzo Mezzanotte.
Il percorso digitale deve innanzitutto essere veicolo di valore aggiunto per il business e di semplificazione dello stesso, che ottimizza la risorsa umana lasciandole maggior spazio e margine di manovra, anziché gravarla di ulteriori funzioni a sfondo analitico. A spiegarlo approfonditamente in video è Yves Morieux, Senior Partner & Managing Director di The Boston Consulting Group a Washington e direttore del BCG Institute for Organization, nonché coautore del volume Smart Simplicity, sei regole per gestire la complessità senza diventare complicati (Egea, 2015).
Il focus è puntato sulla produttività, cardine fondamentale della crescita, attivato a sua volta da cooperazione e semplificazione. “Con l’aumentare della complessità le aziende fanno sempre più fatica a capire cosa accade e rispondono moltiplicando le interfacce, gli uffici intermedi, spendendo un quantitativo sempre maggiore di persone in analisi, meeting e report, aggiungendo struttura, processi, sistemi”, sottolinea Morieux.
Secondo le ricerche BCG, i team interni a queste organizzazioni sprecano dal 40% all’80% del loro tempo per tali attività, lavorando tuttavia con sempre maggior impegno. “Questo è ciò che sta uccidendo la produttività e causando disagio e malessere ai dipendenti”, ribadisce Morieux, evidenziando come invece la direzione da seguire debba andare in senso contrario, favorendo la performance ed eliminando gli ostacoli, con un approccio che abdichi serenamente alla misurazione.