Da strumento “marginale” a locomotiva della crescita: il comparto del fleet management prosegue la sua marcia all’interno dell’automotive diventando uno dei segmenti dinamici per evoluzione dell’offerta e capacità di soddisfare una clientela ampia e variegata. Dalle aziende private, di ogni dimensione, recentemente questo servizio è andato allargandosi anche alle Pmi (non tralasciando il vasto mondo delle partite Iva), alla Pubblica amministrazione, che vede nella gestione della flotta un tema sensibile, soprattutto nei confronti dei tagli agli sprechi. L’interesse verso questo mondo è in crescita. E gli operatori, sia aziende di autonoleggio tradizionale sia società che mettono la fleet administration e i servizi connessi al centro del loro business, stanno evolvendo la loro proposta.
Il mercato fleet torna a crescere. Secondo dati Aniasa, associazione che riunisce gli operatori del noleggio, il fatturato del fleet management ha superato i 54 milioni di euro tra il 2012 e il 2013 (+19%), con un numero del totale dei veicoli gestiti cresciuto dai 110.947 ai 126.155 (+14%), con andamenti analoghi anche nel 2014 e nei primi mesi 2015. Numeri, questi, confermati anche dalle rilevazioni di Assilea, Associazione italiana leasing, secondo le quali il “renting auto” è cresciuto nel 2014 del +18,3% nel numero di contratti e del +15,3% nel valore, con una dinamica migliore della media del comparto e un conseguente aumento della sua incidenza sul totale erogato 2014 (dal 24,7% del 2013 al 27,0% del 2014). Coerentemente al calo dei valori stipulati diminuisce di 4,7 punti percentuali l’incidenza dei veicoli industriali sul totale al 24,3%. I veicoli commerciali, grazie a un trend positivo del +12,6%, conservano una quota di stipulato in linea con il 2013 pari all’11,3%. Dei circa 1,4 miliardi di euro movimentati dal renting auto in Italia l’81,1% è riconducibile a società francesi (41,8%) o tedesche (39,3%). La quota italiana è inferiore al 10% e insieme a Olanda e Usa arriva a rappresentare il 18,9% del business 2014. “Nei primi mesi 2015 -dichiara Ismaele Iasoni di Peugeot Italia-, il mercato è cresciuto di circa il 20%, mentre noi abbiamo fatto meglio della media, con un +44% nelle vetture e un +31,5% nei veicoli commerciali leggeri. Credo che alla base di questa dinamica ci sia, comunque, una strategia che mette al centro le domande e le esigenze del cliente con veicoli rinnovati sotto il profilo stilistico e quello tecnico. Per esempio, sui veicoli commerciali leggeri abbiamo a listino 23 versioni con allestimenti differenti tra loro, pensati ad hoc per l’utilizzatore professionale”.
Segnali di ottimismo. “Il mercato fleet -dichiara Paola Repaci, Corporate Communication Manager di Renault Italia- registra una crescita importante rispetto al 2014, soprattutto grazie al noleggio che nella componente del noleggio a corto termine beneficia del forte ‘inflottamento’ per esigenze legate all’Expo di Milano, mentre nella parte lungo termine vede crescere nuovamente i rinnovi dei contratti spesso rinviati negli anni precedenti. Senza dubbio il segnale che arriva dal noleggio lungo termine fa ben sperare circa una ritrovata fiducia da parte delle aziende che tornano ad investire sui propri parchi auto”. “In crescita -dichiarano da Mercedes Italia- anche il mondo dei corrieri espresso che, grazie all’aumento dell’e-commerce e a fenomeni di accorpamento ed acquisizione tra aziende ha incrementato in misura considerevole la domanda di veicoli. Importanti sono gli interventi che il Governo sta mettendo in ‘pista’ come ad esempio la ‘Legge Sabatini’, che prevede finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e beni strumentali. È indispensabile che si continui a camminare in questa direzione con iniziative a sostegno del credito e con una riduzione del carico fiscale per le aziende”. “È importante ricordare -sottolinea Repaci- che l’Italia sconta un regime fiscale assolutamente sfavorevole: la detraibilità Iva dei costi per le aziende clienti è ferma al 40%, rispetto al 100% del resto d’Europa e, al contempo, nel nostro paese c’è una possibilità di deduzione dei costi ben al di sotto della media dell’Unione”.
Le motorizzazioni “ecologiche”. Alternative a diesel e benzina: le motorizzazioni ecologiche hanno rappresentato fino al 2013 solo il 2% del totale. Una percentuale che non è salita significativamente nel corso del 2014, ma che rappresenterà uno dei trend più importanti con cui anche il mondo fleet dovrà confrontarsi, vista la crescente presenza numerica di questi veicoli nei listini delle principali case automobilistiche mondiali. “La maggiore sensibilità delle aziende verso una completa sostenibilità ambientale -spiegano da Mercedes Italia- caratterizzante l’intera catena del valore, ha fatto sì che si incrementasse la richiesta dei nostri clienti verso una tecnologia environmental friendly. L’offerta dei nostri furgoni vede motorizzazioni con una minore emissione di Co2 che è ulteriormente amplificata grazie allo Sprinter NGT. Questo prodotto, con alimentazione bivalente/monovalente è ingegnerizzato per erogare la stessa potenza e garantire le stesse prestazioni con l’alimentazione a benzina e a metano. Grazie a soluzioni come quella indicata, il peso delle nostre motorizzazioni eco-friendly sul totale delle vendite effettuate è cresciuto in misura maggiore rispetto a quanto indicato da Aniasa”. “In Peugeot la percentuali di veicoli eco immatricolati -dice Ismaele Iasoni di Peugeot Italia- arriva al 5%, tra vetture e veicoli commerciali: siamo l’unica casa automobilistica a realizzare vetture ibride con motore diesel e siamo il primo marchio per vetture eco all’interno del mercato del noleggio a lungo termine”.
Nell’anno dell’Expo è tempo di food-truck. I veicoli commerciali si propongono per molteplici funzioni: compresa la trasformazione in bistrot.
Tornano a crescere le vendite di veicoli commerciali in Italia. Nel primo trimestre 2015, secondo dati Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, gli autocarri fino a 3,5t di massa complessiva a pieno carico hanno fatto segnare un +6,6% rispetto allo stesso periodo 2014, passando dalle 10.588 alle 11.420 unità immatricolate. Siamo di fronte a un’inversione di tendenza che fa ben sperare gli operatori del comparto, dopo una stagione di flessioni più o meno pronunciate. Ovvio che i produttori stiano affilando le lame per cogliere le opportunità e beneficiare del frangente positivo, rinnovando gamme, motorizzazioni e concept. L’ibridazione tra veicolo commerciale e vettura, iniziata qualche stagione fa, continua in maniera decisa, sia come comfort sia per dotazioni di bordo.
Proposte eco. L’implementazione delle tecnologie di bordo è attitudine sempre più automobilistica pur mantenendo versatilità, capacità di carico, riduzione dei costi di gestione: a Traspotec, rassegna di settore tenutasi a Verona, i principali marchi internazionali hanno presentato le loro novità nel settore dei veicoli commerciali leggeri, con gamme rinnovate, lancio di nuove versioni in un comparto in cui la competizione ha decisamente alzato l’asticella della qualità nelle proposte. E la sua specializzazione verso una clientela professionale eterogenea, con versioni appositamente allestite. Peugeot, ha presentato la nuova versione del suo Boxer, che si presenta con un’immagine rivista, una gamma di motorizzazioni Euro 6 e la versione Full Electric, che con 0g/km di CO2 emessa eroga 67 CV e dispone di un’autonomia di 170 km. La sua catena di trazione elettrica e la batteria sono ora garantite 8 anni o 100 000 km. Grande intervento sull’equipaggiamento che migliora la sicurezza alla guida e sul comfort. “Abbiamo evoluto la gamma seguendo le richieste del nostro cliente -dichiara Ismaele Nasoni di Peugeot- con un veicolo che sa coniugare piacevolezza di guida ed efficienza”. La casa del leone presenterà durante Expo 2015 “la Bistrot du Lion”, concept di food truck per servire pasti gourmet ai visitatori dell’Esposizione Universale.