Quando la diversity diventa un vero e proprio valore di business il suo potenziale va ben oltre il proclama etico e oltre l'inserimento spesso "di cortesia" di volti variegati all'interno degli spot pubblicitari. Un'azienda che ha la diversity nel proprio dna ne fa un driver d'innovazione costante a livello interno ed esterno, come dimostra il caso di Dove in Brasile.
A dicembre 2020 il brand di Unilever ha lanciato nel Paese sudamericano una gamma di lozioni idratanti per il corpo e per le mani ideate, in termini di texture e fragranze, appositamente per rispondere alle preferenze delle donne brasiliane.
Per celebrare questo lancio, Dove ha stretto una partnership con il Museo d'arte di San Paolo (Masp) che vede il marchio sponsorizzare il restauro di 3 capolavori del museo, dove figurano dei volti femminili.
Lo scopo dell'iniziativa è dimostrare che, oltre a prendersi cura della pelle delle donne brasiliane, favorendone l'idratazione, Dove si occupa anche di un diverso “tipo di pelle”: la tela dei dipinti brasiliani.
Un progetto la cui creatività è firmata Tech and Soul e che sposa efficacemente diversity di prodotto e comunicazione con originalità e coerenza. Nello spot video (sopra) compaiono gli uni accanto agli altri, talora nella medesima posa, corpi di donne dalle forme morbide e variegate e ritratti al femminile. Lo stile è evocativo e manda un messaggio di bellezza autentica in piena linea con l'anima del marchio (a partire da quell'ormai storico #realbeauty).