1. L'efficienza delle location commerciali incide sulla shopping experience
2. Anche più di 30 fornitori di servizio simultanei
Una ricerca in fase di realizzazione commissionata da Manutencoop e presentata da Oliviero Tronconi di Politecnico Milano, dipartimento Best, ha sollevato un tema che sarà sempre più di attualità: come sono gestiti gli spazi fisici utilizzati per le attività lavorative e commerciali e i servizi annessi. I primi dati raccolti fanno emergere una situazione da far evolvere.
Nonostante i risultati della ricerca non siano ancora stati consolidati, un dato è stato anticipato: il patrimonio immobiliare ha grandi carenze sia per le caratteristiche intrinseche (obsolescenza), sia per i servizi manutentivi che sono erogati agli edifici, per i servizi, alle persone, alle utenze ecc.
Dimensioni qualitative
Rispetto alle attività commerciali in senso stretto, non si tratta di un tema periferico in quanto i servizi manutentivi impattano sulla qualità di un luogo e in molti casi determinano la differenza nella scelta del consumatore. Il punto è: le società della grande distribuzione come gestiscono il loro patrimonio immobiliare? La ricerca valuta l'orientamento del management circa la gestione degli immobili dei centri commerciali o dei gestori degli stessi e delle catene distributive nonché dei marchi.
Un approccio primordiale
Emerge che i fornitori di servizi sono un insieme polverizzato in un'offerta eterogenea di servizi e performance restituite. Una situazione opposta a quella tipica delle grandi aziende multinazionali che generalmente affidano a un unico fornitore tutto ciò che è facility management. Secondo Tronconi, si tratta di un approccio che tende a massimizzare le performance in quanto il coordinatore di tutti i servizi è anche misuratore dei livelli di servizio offerti dai soggetti in subappalto e allo stesso tempo ne è garante.
In tema di facility management, la ricerca evidenza come la grande distribuzione (nell'accezione indicata qualche riga più sopra), non abbia un approccio strutturato nell'affrontare la questione ma demandi a vari soggetti alcune attività senza un coordinamento.
Ma è il governo globale della location in real time a garantire efficienza: basti pensare alla gestione dell'energia per il riscaldamento o condizionamento che non tiene conto delle condizioni climatiche contingenti che si sovrappongono alla programmazione stagionale. La ricerca sottolinea che nei casi più complessi la Gda o i gestori dei Cci si trovano a interagire con oltre 30 fornitori di servizi e a causa di questa frammentazione è difficoltoso effettuare un'attività di controllo.