La corruzione non paga

Oltre ad essere un problema etico, la corruzione, così come il nepotismo di piccolo cabotaggio, frena la crescita delle imprese e della società

L’articolo di Salvio Vicari (managementnotes.it, 12/1/2015) tocca un tema importante. La corruzione è un grande problema etico e sociale. In un lavoro scientifico con Addis Birhanu ci siamo domandati se ha anche delle conseguenze sui risultati delle imprese.

In particolare, abbiamo usato dati della Banca Mondiale che stima le spese delle aziende per corrompere gli ufficiali pubblici. La Banca Mondiale raccoglie questo dato con domande indirette, come avviene per altri temi scottanti (droga, sesso). Oggi, questa è la migliore banca dati sull’argomento. Il nostro studio si concentra sulle imprese di 13 paesi in Africa e America Latina.

I risultati mostrano che, a parità di altre condizioni, le imprese che corrompono gli ufficiali pubblici accedono più facilmente alla risorse pubbliche, e questo ne migliora i risultati di breve periodo. Tuttavia, investono meno in immobilizzazioni fisse e in altre attività che consolidano le potenzialità delle imprese nel medio-lungo periodo. Ad esempio, investono meno nella certificazione di qualità o in contratti di lavoro a più lungo termine. Tutto ciò ne riduce i risultati di lungo periodo.

Per usare un’analogia, è come un giovane che cerca lavoro attraverso le raccomandazioni. Nel breve periodo, ha qualche chance in più. Tuttavia, proprio per questo, ha meno stimoli ad investire nelle sue competenze o in educazione, tutte cose che gli darebbe migliori opportunità di trovare un lavoro più solido e con maggiori opportunità di crescita in un orizzonte più lungo.

Anche se la nostra analisi si fonda su imprese di paesi emergenti, non è implausibile estenderne le conclusioni ad altri contesti, come l’Italia. Corruzione, o anche piccole illegalità, furberie, approcci poco trasparenti per ottenere le cose, sono probabilmente uno dei limiti alla crescita di alcune imprese di casa nostra.

A nostro avviso, poi, queste conclusioni si estendono ad altri campi. Ad esempio, il nepotismo nelle assunzioni pubbliche, o anche purtroppo in contesti come quello della carriera universitaria, spinge i giovani a cercare lavoro attraverso forme, senz’altro non così immorali e soprattutto non illegali, ma che tendono a basarsi più sull’appartenenza a un sistema che non all’investimento nelle competenze e nella crescita di lungo periodo. C’è naturalmente una grandissima differenza sul piano etico e legale tra la corruzione e il nepotismo di piccolo cabotaggio. Purtroppo però le conseguenze sui comportamenti rilevanti dal punto di vista della crescita economica degli individui, delle imprese e alla fine della società, non sono molto diversi: la questua per ottenere risultati di breve sostituisce l’accumulazione e il consolidamento di competenze che ci farebbe crescere di più nel lungo periodo.

 

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