Sono 30 eccellenze italiane che negli ultimi 4 anni hanno visto il loro valore crescere del 51%. Stiamo parlano dei brand presenti nella classifica “Kantar's BrandZ Top 30 Italian brands”. Un incremento che nell'ultimo anno è stato del 12%, raggiungendo i 128,7 miliardi di dollari e mettendo a segno un aumento doppio rispetto a quella del Pil italiano nel 2021 (6,5%).
Ma di chi stiamo parlando, nel dettaglio? Della capofila Gucci, che si conferma medaglia d'oro del made in Italy, seguita sul podio da Enel e Kinder. Sostanziale il contributo del settore del lusso, con Fendi che è il brand con la maggiore crescita, +47% e otto brand in totale che rappresentano il 44% (pari a 57,2 miliardi di dollari) del valore complessivo del brand. Le marche del lusso generano la crescita maggiore in valore assoluto anno dopo anno (più di 9 miliardi di dollari). Non manca però in chiusura di ranking il settore della gdo con il nome di Esselunga. Unico nuovo ingresso di quest'anno: Versace, il cui posizionamento glamour, sostenuto da alcune delle più grandi celebrità del mondo, e la visione di design audace e coraggiosa di Donatella Versace, hanno contribuito a guidare la crescita del fatturato globale dell'81% nel primo semestre 2021.
Nonostante la crescita dei brand, Federico Capeci, managing director di Kantar Italia, Grecia ed Israele – invita i brand italiani a non dimenticare il ruolo che la comunicazione gioca nel mantenerle forti e prestigiose: "Eccellere con prodotti innovativi e una superba brand experience non sono più elementi sufficienti per garantirsi il successo. I brand devono aprirsi ai nuovi valori dei consumatori, più propensi ad acquistare da marche in linea con le proprie idee e convinzioni. Questi ultimi, infatti, non pensano più solo a come i prodotti sono stati realizzati, ma anche da chi, in quali condizioni, e se le materie prime sono sostenibili. Il brand Gucci, per esempio, ha affrontato questa sfida a testa alta: non promuove solo tessuti, pelletteria e pietre preziose, ma dimostra anche impegno e autenticità. La nostra analisi mostra che l'exposure è una delle maggiori leve di crescita dei brand; ma le marche stanno facendo abbastanza per dimostrare chiaramente che i loro prodotti e servizi soddisfino le esigenze di un consumatore più coscienzioso con contenuti convincenti? Poiché il prestigio che i brand italiani acquisiscono attraverso le esportazioni all'estero rischia di essere impattato dall'instabilità, dall'inflazione e dall'aumento dei costi delle materie prime, vi è una maggiore necessità da parte dei brand che i consumatori comprendano correttamente il loro vero valore".