K11, quando il mall diventa museo

Adrian e Sonia Cheng in un ritratto fotografico (lo sfondo è il waterfront di Hong Kong) pubblicato sul WSJ
Il nuovo K11 a Hong Kong segna una possibile direzione per il futuro dei centri commerciali evoluti

Immaginate un enorme contenitore (122.000 mq) che ospita ristoranti e bar, spazi museali, attività per il tempo libero, cinema, parchi e strutture a tema; in alternativa, pensate a un mix tra il Moma di New York, un mini Gardaland e un moderno leisure centre. È più o meno questo l'effetto che Adrian Cheng di K11 Group ha voluto produrre con il suo "art mall" denominato K11 Musea aperto in agosto a Hong Kong (zona Waterfront), il terzo dopo quelli di Shangai e Hong Kong-"Kowloon". Il nuovo K11 Musea si trova sullo Holts' Wharf, zona Tsim Sha Tsui.

È un progetto guidato dall'ufficio Kohn Pedersen Fox, James Corner Field Operations, in collaborazione con 100 agenzie che includono Oma di Rotterdam, lo studio Laab di Hong Kong e una variegata messe di artisti, artigiani e designer.

Le peculiarità del nuovo K11 a Hong Kong

Fra le attrazioni architettoniche del nuovo K11, il Nature Discovery Park and Conservation, primo museo urbano per la biodiversità e la sostenibilità a Hong Kong, e il Peacock Garden, parco giochi collocato sul tetto (rooftop), la cui struttura riproduce perfettamente un gigantesco pavone appollaiato su una grande gabbia-voliera, da cui si diparte uno scivolo tubolare di 6 metri: uno spettacolo per i bambini.

K11 MUSEA: il "Peacock Playground" nel Bohemian Garden

Il progetto, fra permessi e costruzione, ha assorbito per una decina d'anni Adrian Cheng, il quasi quarantenne imprenditore cinese, fra gli uomini più ricchi del mondo, e il suo team. Ma in agosto, K11 MUSEA, la nuova destinazione che unisce retail e tempo libero (leisure center) ha aperto i battenti per rivitalizzare il fronte del porto di Kong Kong, Victoria Dockside. Ispirato da A Muse by the Sea, K11 MUSEA rappresenta, nelle intenzioni di Cheng, un crocevia fra creatività, cultura e innovazione.

Adrian Cheng, figlio quasi d'arte

Rampollo di una delle famiglie più potenti di Hong Kong e della Cina, un passato di aspirante tenore, studente di economia a Harvard prima e d'arte in Giappone poi, direttore creativo di Chow Tai Fook, il marchio di gioielleria acquisito dal nonno che con i suoi 2.000 negozi tra Cina, Singapore e Malesia, è il più popolare del mondo, Adrian Cheng è una figura piuttosto atipica nell'ambiente retail-immobiliare. Ha il pallino dell'arte: al K11 di Shangai, Cheng è riuscito a organizzare la più grande mostra dedicata a Monet mai allestita in Cina.

Cheng ha creato Il gruppo K11 nel 2008 "con la missione sociale di fungere da incubatore per il talento e la diffusione della cultura". K11 Musea è il progetto più ambizioso del gruppo finora, e si pone anche l'obiettivo di rivitalizzare sul piano urbanistico il waterfront di Hong Kong grazie all'apporto di 100 partner creativi (fra agenzie e professionisti) per trasformare il nuovo porto in un'altra Silicon Valley, questa volta non strettamente e unicamente techno-digital.

Dal punto di vista architettonico, K11 Musea sembra presentare un notevole miglioramento negli standard estetici rispetto, per esempio, al mall di Shangai aperto nel 2014 (almeno valutando a colpo d'occhio le foto pubblicate da Fanpage.it). 

 

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