L’eccellenza del nostro Paese in grado di renderci protagonisti del futuro? Non un lusso per pochi ricchi, ma la nostra “italian way”, ovvero un saper fare che sposa immaginazione, creatività e capacità progettuale uniche. A delineare questa incoraggiante prospettiva è Francesco Morace, sociologo, saggista (Il suo ultimo libro è “L’Alfabeto della rinascita” edito da Egea) e fondatore di Future Concept Lab. Una visione che Morace porta sul palco di Linkontro NielsenIQ 2023 insieme a Raffaella Pollini di Kartell e Luca Tomasi di Inglesina, due aziende italiane che ben incarnano questa capacità.
Il risparmio è stato il comportamento principale degli italiani degli ultimi dieci anni. L’eccellenza, non il lusso, ma fare le cose meglio di qualunque altro
“Mi piace parlare di bellezza aumentata -spiega Morace- ovvero una bellezza accessibile che coniuga aspetti come la funzionalità e la qualità tecnica. Il grande mercato di milioni di persone non è tanto nel lusso ma nel gusto, del quale l’Italia è indubbiamente capofila. Non siamo i campioni dell’aumentato in senso digitale e virtuale ma di quello reale, capace di migliorare tangibilmente la quotidianità”. Altro punto forte del nostro Paese, secondo il sociologo intervistato in separata sede da Mark Up, è la capacità di leadership non intesa in senso strettamente manageriale quanto di orientamento al mercato. “Si tratta di un valore essenziale, perché se è vero che durante il lockdown serviva la resilienza oggi serve proprio l’opposto, la durevolezza e la prospettiva del medio lungo termine, non la rincorsa. Il domani è incerto, ma nel dopodomani ci sono certezze da cogliere, come la sostenibilità e una necessaria alleanza generazionale: Kartell e Inglesina sono due esempi di imprese di design con quest’anima stabile e al contempo innovativa”.
Kartell, non a caso, nasce con l’utilizzo già negli anni Cinquanta di un materiale, il policarbonato, che all’epoca era utilizzato per gli scudi della polizia. “Anche la sostenibilità per noi non è una novità -racconta Pollini- già negli anni Ottanta abbiamo lavorato con la plastica riciclata, ma ne uscivano dei prodotti brutti e dall’odore sgradevole. I passi avanti siamo riusciti a farli quando l’evoluzione tecnologica ci ha consentito di essere sostenibili, ma anche in linea con i nostri valori di bellezza: oggi oltre il 70% del nostro catalogo è fatto con materiale riciclato, ma non si tratta solo di questo, bensì di un’attenzione lungo tutto il processo produttivo. Continuiamo a lavorare per innovare e fare cose che ancora non esistono”.
“Il nostro compito è di generare prodotti che accompagnino i genitori e aiutarli al meglio in tutti i momenti dell’accudimento -sottolinea Tomasi- Passeggino e carrozzina sono un potente simbolo della nuova esperienza, ma anche del passaggio generazionale e della sostenibilità intesa come durevolezza, perché i prodotti passano di mano per loro stessa natura e, dal canto nostro, garantiamo un servizio di riparabilità a vita. Siamo altresì impegnati a ridurre costantemente la quantità di materiale utilizzato e quindi sia il peso del prodotto che il suo impatto sulla filiera, progettandolo a monte in modo che a fine ciclo sia anche facile smaltirlo e riciclarlo”.