Proposto nel 2021, approvato nel 2023 ed entrato in vigore con voto quasi plebiscitario il 13 marzo di quest’anno, l'Eu Ai Act rappresenta di fatto il primo quadro normativo globale sull'intelligenza artificiale. La normativa entrerà nella sua piena efficacia nel corso del prossimo anno, imponendo regole uniformi per lo sviluppo, la distribuzione e l'uso dei sistemi di Ai nell'Unione Europea.
Basato su un approccio risk-based, l’Eu Ai Act classifica i sistemi di Ai in base al loro livello di rischio (inaccettabile, alto, limitato e minimo), associando a ciascuno limiti, obblighi e controlli. I principi fondanti di questo quadro normativo includono trasparenza, sicurezza, non discriminazione, tutela dei diritti fondamentali e la promozione di un'Ai affidabile ed etica. Detto in sintesi estrema, l’Eu Ai Act mira a bilanciare innovazione e protezione, richiedendo a tutti i soggetti interessati di garantire la conformità attraverso valutazioni di rischio, governance dei dati e meccanismi di controllo rigorosi.
La Ue promuove l’Ai Pact
A valle dell’approvazione dell’Eu Ai Act, nei mesi scorsi la stessa Commissione Europea ha presentato l’Ai Pact, una iniziativa pensata con l’obiettivo di supportare le organizzazioni pubbliche e private nell'adeguarsi anticipatamente alle disposizioni dell'AI Act, che entrerà pienamente in vigore dopo il periodo transitorio. L’Ai Pact è stato strutturato in due pilastri, il primo promuove la collaborazione tra stakeholder attraverso webinar e scambi di best practice, facilitando la comprensione delle responsabilità normative e delle sfide di conformità. Il secondo pilastro incoraggia le organizzazioni a presentare impegni volontari (pledges) per implementare misure chiave dell'Ai Act, come la trasparenza e la gestione dei sistemi ad alto rischio, adottando un approccio proattivo alla compliance. L'obiettivo è creare una comunità collaborativa e favorire una transizione graduale e responsabile verso un'Ai sicura e regolamentata.
Sas aderisce all’Ai Pact
Ed è qui che si inserisce l’iniziativa di Sas. La società, che opera proprio nell’ambito dei dati e dell’intelligenza artificiale, ha ufficialmente firmato l’Ai Pact entrando così a far parte del gruppo di oltre 130 aziende impegnate nell’adozione anticipata dei principi previsti dall’Ai Act dell’Unione Europea e impegnate nella promozione di una governance responsabile dell’AI, nell’identificazione dei sistemi ad alto rischio e nel favorire la condivisione della conoscenza sull’intelligenza artificiale. Ed è proprio Reggie Townsend, vice president Data Ethics di Sas, a sostenere come l’azienda, che ha alle spalle 50 anni di storia e ha costruito solide competenze nell’affrontare le implicazioni etiche di tecnologie avanzate, abbia già intrapreso azioni concrete per allinearsi alle nuove direttive Ue.
Verso standard condivisi per un’Ai affidabile
I firmatari dell’AI Pact non si limitano ad aderire formalmente, ma sono chiamati a condividere aggiornamenti sui progressi, testare soluzioni innovative e diffondere le migliori pratiche per garantire sicurezza e fiducia nei sistemi di intelligenza artificiale. Sas si dichiara fortemente interessata e impegnata a contribuire a definire standard globali per un’Ai affidabile. La società partecipa attivamente alla definizione di policy e normative sull’intelligenza artificiale, collaborando con istituzioni europee e nazionali, come lo Swedish Institute for Standards, per sviluppare standard armonizzati per l’Ai Act. Per altro, l’azienda gioca un ruolo significativo anche a livello internazionale, lavorando con organizzazioni come il National Institute of Standards and Technology negli Stati Uniti, EqualAi e il Business Roundtable, oltre a far parte del Commonwealth Ai Consortium.