L’intelligenza artificiale guiderà lo sviluppo del settore alimentare. È quanto emerge da uno studio di PwC, secondo il quale a guidare il mercato globale è attualmente il Nord America con un valore di 3,5 miliardi di dollari sugli 8,2 miliardi totali. Segue l’Europa con 2,2 miliardi, quindi l’Apac (cioè l’Asia-Pacifico) con 1,7 miliardi.
La logistica è il segmento della filiera in cui l’AI vale di più (2,8 miliardi), andando a premiare il magazzino intelligente e la gestione centralizzata del dato.
L’AI si fa spazio anche in Italia
Guardando in prospettiva, il controllo qualità è il segmento che verrà impattato maggiormente dall’intelligenza artificiale, con una crescita annua composita attesa del 40,63% da qui al 2028, per raggiungere quota 6,2 miliardi.
In Italia l’AI è stata implementata dal 43% delle startup food tech, mentre il 37% adotta tecnologie di machine learning, al 32% c’è il comparto delle biotecnologie e al 28,6% l’internet of things. Seguono blockchain (10,5%) e robotica (9,5%).
Sono alcune evidenze della ricerca realizzata dal team innovation di PwC Italia sugli usi e le potenzialità dell’AI generativa nell’industria alimentare. La società di consulenza stima che il valore del mercato dell’AI nell’industria alimentare mondiale raggiungerà 43,4 miliardi entro il 2028, cinque volte in più rispetto al 2023
Tre motori del cambiamento
Il crescente ricorso all’AI nell’industria alimentare è sostenuto da tre fattori. In primis le normative, che contribuiscono a promuovere l’uso responsabile della tecnologia, proteggendo i dati dei consumatori e incentivando le aziende a sviluppare soluzioni che aumentino l’efficienza operativa. Quindi vi sono le competenze: è prevista una crescita di forza lavoro qualificata e specialisti AI del +36% entro il 2031, che si traduce in nuove competenze per ottimizzare la produzione, la distribuzione e la sicurezza alimentare. Infine l’automazione dei processi, dato che la nuova frontiera della tecnologia migliora l’efficienza operativa automatizzando i processi, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività sostenibile.
Secondo la ricerca di PwC, i valori nutrizionali influenzano le decisioni di acquisto alimentare del 45% degli utenti online, seguito dal rapporto qualità-prezzo, decisivo nella scelta di prodotti per il 20% dell'audience. Guardando alla sostenibilità, il 43% dei consumatori è disposto a spendere di più per packaging sostenibili e pratiche aziendali responsabili. Per gli acquisti offline, il 20% dei consumatori si rivolge a negozi specializzati.
Vincenzo Tanania, innovation director di PwC Italia, ha commentato, sottolinea che l’intelligenza artificiale in campo alimentare “non è una proiezione futuristica ma una realtà in atto. Le aziende che sapranno cavalcare questa onda, integrando le soluzioni AI nelle loro strategie e processi, non solo guideranno attivamente il cambiamento ma risponderanno efficacemente alle crescenti aspettative dei consumatori in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti alimentari”.