Integratori Italia-AIIPA replica in merito allo studio sugli Omega-3

Con riferimento alla pubblicazione delle notizie apparse in questi giorni sulla pubblicazione dalla Cochrane Library e relativa agli scarsi o nulli effetti protettivi degli integratori di Omega 3 sui disturbi cardiovascolari, Integratori Italia-AIIPA sottolinea che si tratta di una revisione di dati pubblicati che non include alcuno studio recente e che replica un modello di analisi non privo di criticità.

Si riferisce prevalentemente, infatti, a soggetti già portatori di malattie cardiovascolari pregresse (che sono ormai soggetti, in tutti i paesi industrializzati, ad interventi farmacologici multipli, che rendono complesso identificare l’effetto di ogni singolo principio attivo impiegato (come appunto gli omega-3). Le conclusioni tratte sono quindi di limitata rilevanza per le persone sane, che siano interessate a ridurre il proprio rischio di ammalarsi. Per avere nuove informazioni sul tema è necessario attendere i risultati dei grandi studi controllati attualmente in corso.

Gli omega-3 sono acidi grassi polinsaturi a lunga catena che svolgono azioni varie ed articolate, ben studiate e conosciute da tempo, di carattere antinfiammatorio, antiaritmico e di riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue. Date queste caratteristiche, un impiego appropriato degli omega-3 può ridurre alcuni fattori di rischio cardiovascolare, come anche indicato dalla valutazione espressa da EFSA (European Food Safety Authority).

Inoltre, non va dimenticato che:

  • Questi acidi grassi sono inoltre essenziali per il normale sviluppo di organi e tessuti (soprattutto retina, cervello, cuore) e per una loro corretta funzionalità; i grandi studi di popolazione documentano che il loro uso (sia alimentare e sia come integratore) risulta efficace nel mantenere uno stato di benessere e salute, e contribuisce alla prevenzione cardiovascolare e di alcune condizioni patologiche molto diffuse (anche perché il loro apporto alimentare è insufficiente, e talora in modo marcato, in molti Paesi come l’Italia).
  • Le malattie cardiovascolari sono patologie multifattoriali, con meccanismi diversi e complementari, la cui prevenzione può essere ottenuta solamente controllando sistematicamente, mediante interventi appropriati, tutti i fattori di rischio riconosciuti per l’intero corso della vita. Nonostante la disponibilità di trattamenti adeguati, l’incidenza di queste malattie rimane elevata nel nostro Paese, ed anche nei soggetti trattati in maniera ottimale questi eventi si manifestano ancora in modo preoccupante.

Infine, lo studio Cantos[1] ha dimostrato che ridurre i meccanismi dell’infiammazione è di per se’  in grado di ridurre gli eventi coronarici. È logico immaginare che l’attività antinfiammatoria degli omega-3 a lunga catena, accertata da anni e non messa in discussione nemmeno dagli studi più recenti, si tradurrà quindi in un risparmio di eventi coronarici. Impiegati in modo corretto, questi principi possano inserirsi in modo utile ed efficace nella prevenzione cardiovascolare, anche per la loro riconosciuta sicurezza d’impiego.

[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5517949/

 

 

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